Sul podio dei beneficiari dell’attività motoria c’è senza dubbio lui: il cuore. L’anziano che si mantiene in allenamento ha infatti un muscolo cardiaco che si contrae maggiormente. Ma non è l’unico vantaggio per chi si allena in terza età.
La strada dell’eterna giovinezza è lastricata di attività fisica. Se l’avanzare degli anni dà luogo a una serie di difficoltà, fisiche e psichiche, l’unica via è ingegnarsi.
A dispetto di quanto si immagini, dedicarsi allo sport non è affatto uno sforzo da campioni, ma piuttosto un’occasione – anche molto piacevole – di concedere cure e tempo a se stessi. Ecco perché abbiamo voluto accompagnare dei senior nella loro attività sportiva: per comprendere davvero pregi e difetti di un impegno che, per essere efficace, deve anche essere costante. Li abbiamo perciò seguiti in pineta e al mare, perché lo sport può essere sul serio praticato ovunque, specie in tempi di pandemia quando le palestre sono chiuse ma un’alternativa all’aperto c’è.
«Adesso ci trasferiremo in pineta, all’aria aperta», ci dice una donna proprio di fronte ad una palestra. Siamo a Roma, nel quartiere che affaccia sul mare. Lì non ci si dà per vinti e se l’accesso alle sale per gli allenamenti è vietato, ci si sposta all’esterno. Vediamo lei e i suoi compagni – tutti senior – prendere elastici, bastoni e hula hoop. La “missione sport” ha inizio.
Mentre camminiamo, domandiamo loro quante volte alla settimana si allenino e tutti ci dicono: «Almeno due». Ma ciò che stupisce è che quasi nessuno sia sportivo da anni. In molti, infatti, hanno scoperto il piacere della mente sana in corpo sano andando avanti con l’età: «Quando gli impegni quotidiani hanno preso ad essere meno pressanti e le giornate consentono di avere del tempo per sé da ritagliarsi».
«Lo sport è fondamentale sempre – ci dice Maria Grazia, la loro trainer -, ma dopo i 50 è quasi obbligatorio perché l’attività sportiva influisce non solo a livello fisico ma anche a livello mentale, per cui è importante soprattutto a partire da questa età». Ne è convinta anche una delle sue allieve che aggiunge: «Abbiamo bisogno di stare all’aria aperta perché le persone più stanno in casa, più si deprimono».
Inoltre l’esercizio fisico, se svolto con costanza e lasciandosi guidare da personale esperto che tenga conto dell’età e delle reali condizioni fisiche di chi lo pratica, aiuta a contenere la naturale degenerazione fisica permettendo, in alcuni casi, addirittura che regredisca.
A guardar bene questi senior mentre si applicano con impegno – dallo stretching allo yoga in pineta – ma anche con una grossa dose di allegria, è chiaro il bagno di energia che dona loro la cura frequente del fisico. Stando a studi recenti, infatti, le cellule staminali muscolari – che nel corso degli anni diminuiscono – tendono ad autorigenerarsi proprio grazie all’allenamento, frapponendo tra il presente e l’invecchiamento una vera e propria barriera.
«Una sola ora e mezza di esercizio aerobico alla settimana – ci dice la trainer – riesce a prevenire ben 40 malattie croniche, mentre il pericolo di ammalarsi di Alzheimer diminuisce del 50%». Dati confortanti di cui beneficia tanto la mente quanto il corpo.
«Io ho difficoltà con la posturale – confida una donna sui 70 alla fine dell’ora di esercitazione -. Ho problemi di osteoporosi e di cifosi; se non facessi ginnastica, farei fatica a stare dritta». Il che è confermato anche da una sua coetanea compagna di corso: «Cammino meglio e mi muovo meglio, anche perché con l’età si tende ad avere qualche acciacco». «È l’ideale per le gambe – fa eco una terza -. Poi, respiriamo. Insomma, ci sentiamo bene. Siamo felici di queste giornate all’aperto».
Un’esperienza inattesa, questa dello sport all’aperto che forse non avremmo mai assaporato così a fondo – specie d’inverno – se non fosse stato per questa perdurante pandemia. Ma che vantaggi ha l’attività fisica in spazi aperti? Secondo la trainer: «Va a sostituire, in questa situazione particolare, l’attività che viene svolta all’interno delle palestre. Per chi è abituato e per chi dell’attività fisica fa uno stile di vita, ha il vantaggio assoluto di proseguire questo discorso in spazi aperti, dove poter respirare a pieni polmoni godendosi il tempo nel verde».
Ma proviamo a vedere sinteticamente i benefici del moto, apparato per apparato. Col passare degli anni, le ossa si demineralizzano diventando sempre più fragili. Lo sport aiuta a mantenere una più che discreta densità ossea scongiurando gravi fratture. L’esercizio fisico, inoltre, dà forza al nostro corpo il che va in soccorso dei muscoli che, con l’età, non sono più in grado di assolvere pienamente ai propri compiti. Come se non bastasse, protegge l’apparato respiratorio che, nei senior, è più esposto a rischio per via dell’indurimento dei vasi sanguigni, della inferiore funzionalità dei muscoli respiratori assieme alla diminuzione della mobilità costale. Tutto questo, sommato, può dar luogo a una respirazione affannosa.
Ma sul podio dei beneficiari dell’attività motoria c’è senza dubbio lui: il cuore. L’anziano che si mantiene in allenamento ha un muscolo cardiaco che si contrae maggiormente, a riposo ha una frequenza cardiaca inferiore e, grazie alla superiore gittata sistolica, ha tessuti più irrorati e ossigenati.
Da non trascurare sono i vantaggi per il cervello. Grazie a nuove modalità di diagnostica, si è scoperto che lo sport stimola anche la nascita di nuove cellule nell’ippocampo – la struttura del cervello che controlla memoria e apprendimento – agevolando la creazione di nuovi contatti sinaptici, meccanismi sino a qualche tempo fa ritenuti impossibili.
Per questa e per tutte le ragioni elencate fin qui, decolla da quest’anno l’accordo targato Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Sport e Salute (la Società dello Stato che si occupa di sport e corretti stili di vita) per portare lo sport in luoghi dove magari non sarebbe arrivato. Nei prossimi mesi, nei Comuni che aderiranno al progetto saranno allestite vere e proprie palestre a cielo aperto per mantenere viva l’attività sportiva che diffonde benessere psicofisico.
«Rilanciamo lo sport a favore di tutti, dal bambino al nonno – ha detto a 50&Più il vice presidente vicario dell’Anci, Roberto Pella -. Il protocollo valorizza la bellezza dei nostri spazi e lo fa in un momento difficile per il Paese». Dello stesso avviso il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, che ha aggiunto: «Cerchiamo in ogni modo di tenere vivo il mondo sportivo nell’epoca Covid. È il nostro obiettivo, la nostra missione, perché lo sport è una rete di protezione civile. È l’ossatura sociale del Paese».
(Foto di apertura: Stephanie Gengotti)
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