Sicurezza, comfort, una buona connessione Wi-Fi, servizi e assistenza 24 ore su 24, autonomia e socialità. Si presentano così le abitazioni dedicate ai senior. È ormai un settore immobiliare specifico che sta avendo grande impulso sia in Europa che negli Stati Uniti. Il comparto infatti sta muovendo enormi investimenti che persino la pandemia, almeno nel primo trimestre del 2020, non ha fermato.
Eppure, rispetto a questo tipo di soluzioni abitative, l’Italia rimane ancora indietro. E questo nonostante abbia tutte le caratteristiche per essere tra i Paesi in cima ad investimenti di questo tipo. Basti pensare al progressivo aumento della popolazione anziana e alla conseguente crescita delle famiglie over 65 composte da una o due persone. C’è poi anche il fatto che lo stock immobiliare del nostro Paese è molto datato. Circa la metà è stato edificato fino agli Anni ‘70 e il 50% è composto da appartamenti molto grandi, con più di quattro stanze.
Giunti ad una certa età vivere in un appartamento troppo grande, per di più datato, poco confortevole e con barriere architettoniche, non è il massimo. Se poi la socialità è ridotta e i figli o i parenti sono lontani, non è certo il modo migliore per vivere una buona terza età. Ma esistono delle alternative e sono una via di mezzo tra una Residenza Sanitaria per Anziani e la casa di riposo.
Una nuova soluzione abitativa, confortevole e all’avanguardia
In inglese si chiamano Senior housing. In italiano si potrebbe tradurre come “alloggi per anziani” o anche “abitazioni protette” in base ai servizi offerti. Si tratta di monolocali o bilocali tra i 40 e i 50 mq dati in affitto dove il singolo – ma anche la coppia – può vivere in piena autonomia condividendo, se lo desidera, alcuni spazi con altri coetanei dello stesso stabile: il bar, la sala da pranzo, la lavanderia, il cortile, il giardino, il ristorante, la piscina, la palestra, etc. Volendo può anche partecipare ad attività ricreative e di socializzazione. Inoltre, può richiedere dei servizi aggiuntivi: la consegna della spesa o delle medicine a domicilio, la pulizia dell’abitazione, l’assistenza di un infermiere.
Le abitazioni sono connesse 24 ore su 24 ad una centrale operativa per offrire ai senior un maggior grado di sicurezza e intervenire subito in caso di bisogno. Si tratta di soluzioni abitative che la Commissione europea ha finanziato con il programma di AAL (Ambient Assisted Living). Alloggi in cui chiunque, anche parzialmente non autosufficiente, può ricevere assistenza in ogni momento, vivere nel suo appartamento e – come dicevamo sopra – condividere spazi comuni.
Abitazioni per i senior: l’Italia resta indietro, bene invece Francia, Germania e Belgio
In Paesi come Francia, Germania e Belgio, questo tipo di alloggi per senior si sta diffondendo da anni. Lo sviluppo è stato favorito da leggi specifiche che hanno offerto agli investitori delle agevolazioni fiscali. In Francia, ad esempio, grazie alla neutralizzazione dell’Iva sono stati costruiti centinaia di alloggi di questo tipo. Un’operazione a costo zero per lo Stato.
E in Italia? Pioniere del Senior housing nel nostro Paese è il Gruppo Korian che in Germania gestisce oltre 3.000 appartamenti e in Belgio 2.500. Qui è molto attivo in Lombardia dove al momento dispone di 100 appartamenti protetti per anziani. Ma il Gruppo si sta ora espandendo anche nella Capitale con la ristrutturazione di una palazzina a Fonte Laurentina. Sarà costituita di 50 appartamenti super funzionali, con spazi comuni e un’assistenza h24. Il progetto sarà ultimato tra un paio di mesi. Impegnate nel Senior housing ci sono anche le cooperative. È il caso, ad esempio, della Cooperativa Ansaloni di Bologna.
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