Nel corso di questi ultimi anni, i cambiamenti tecnologici hanno prodotto un notevole impatto sulle nostre vite. Per via dell’emergenza sanitaria il processo di implementazione del digitale ha subìto una forte accelerazione, lasciando emergere sfide che hanno bisogno di risposte concrete. Oggi, infatti, gli anziani restano i più penalizzati dal digital divide in una società in cui, tra l’altro, la diffusione della tecnologia appare già di per sé molto complessa.
50&Più e Fondazione Leonardo hanno cercato queste risposte realizzando proprio il volume Ipotesi per il futuro degli anziani”. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali. Nata per tracciare un quadro del presente e degli scenari con cui gli anziani dovranno confrontarsi nei prossimi anni, l’opera è stata anche lo stimolo per raccogliere le istanze di superamento dell’attuale digital divide attraverso un manifesto programmatico in cinque punti. Si tratta di un cambiamento che impone uno sguardo aperto a nuove visioni. Quello stesso sguardo con cui 50&Più e Fondazione Leonardo, osservando l’attuale rivoluzione tecnologica rapportata alle necessità dei senior, chiedono di:
1. Includere gli anziani all’interno di un progresso civile favorito dall’impiego della tecnologia, anche grazie a percorsi sensibilizzativi di formazione. È fondamentale che sia garantita alla popolazione anziana la possibilità di accedere a tutte quelle opportunità ed esperienze che possono avere un impatto decisivo e positivo sulla loro qualità di vita. Deve crescere l’attenzione delle Istituzioni e della società sul tema dell’accessibilità al progresso tecnologico, sulla sua “democratica” diffusione, per andare così oltre limiti e ageismi. Una concreta acquisizione dei mezzi tecnologici, infatti, incentiverebbe l’autonomia e l’instaurarsi di una relazione positiva tra la persona e la società.
2. Ampliare l’accesso alle reti informatiche e alle infrastrutture tecnologiche della popolazione anziana sull’intero territorio nazionale. Alcune aree del nostro Paese presentano notevoli problemi di connettività che disincentivano diffusione e acquisizione delle capacità necessarie all’utilizzo delle tecnologie. È un divario che va colmato nel più breve tempo possibile per garantire una maggiore fruizione dei servizi e delle opportunità.
3. Accelerare l’adozione di strumenti tecnologici da parte dei servizi sociosanitari e assistenziali a beneficio dei senior. I vantaggi e gli spazi che le attuali tecnologie possono garantire alla popolazione anziana si riscontrano anche nella telemedicina e nella digitalizzazione della Sanità. Questi due aspetti possono semplificare notevolmente la vita degli anziani, permettendo loro una gestione più efficace del proprio tempo e della propria salute.
4. Coinvolgere le organizzazioni che si occupano di persone anziane per stimolare, sviluppare e testare nuove tecnologie. Le organizzazioni che si occupano di terza età possono e devono essere uno dei principali punti di riferimento per costruire una tecnologia “alla portata di tutti”, comprensibile a tutti, ma soprattutto per incentivare la riflessione di un progresso digitale che includa ogni individuo e non dimentichi nessuno.
5. Finalizzare parte delle risorse del PNRR per ridurre il digital divide e migliorare così la vita della generazione senior. Occorre investire in tutti quei settori nei quali l’utilizzo delle tecnologie è ridotto nelle le fasce di età più mature. I grandi cambiamenti non dovranno riguardare solo una maggiore diffusione della telemedicina – sebbene sia propedeutica ad una revisione complessiva dell’assistenza sanitaria – ma dovranno toccare ogni aspetto della vita dei senior.
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