Si è conclusa la prima giornata della Settimana della Creatività a cui è stato dato avvio ieri con una serata introduttiva durante la quale i docenti che cureranno i laboratori per tutto l’evento hanno presentato le proprie materie di competenza.
«Questa sera proveremo a farvi innamorare di quello che farete per tutta la durata dell’evento… Avremo veramente tanto da raccontarvi e da presentarvi adesso, ma soprattutto voi avrete modo di divertirvi e appassionarvi». Con queste parole la giornalista Ilaria Romano, nella serata di apertura della Settimana della Creatività, ha introdotto la programmazione di queste giornate fatte di cultura a tutto tondo.
È il secondo grande appuntamento questo per la 50&Più, dopo quello di “Immagina” a Castellaneta Marina, «per rivederci tutti insieme, per condividere esperienze positive come questa della Settimana della Creatività – ha voluto aggiungere il Vicepresidente Vicario nazionale 50&Più, Sebastiano Casu, durante i saluti di benvenuto. «Noi crediamo molto in questo tipo di incontri – ha proseguito -, incontri che servono per sviluppare intelligenza, per divertirci, per stare insieme perché poi alla fin fine le associazioni sono tali perché ci sono le relazioni».
Una creatività a tutto tondo e per ogni tipo di linguaggio
Dal cinema all’illustrazione, dalla poesia alla scrittura creativa, dalla fotografia al fumetto, passando prima per la bellezza dell’arte, tutti i docenti hanno presentato – cedendosi il testimone di un’ideale staffetta della creatività – il proprio laboratorio.
“Pillole di bellezza”
La prima a parlare del proprio laboratorio è stata Stefania Ponti che ha accennato all’esuberanza architettonica del posto, sottolineando il rapporto tra ciò che l’uomo ha realizzato qui, su Lago Maggiore, e la natura locale. La proposta che ne è nata è quella di un viaggio dal XVII secolo sino al meraviglioso eclettismo dei giorni più moderni, vicini all’attuale sensibilità artistica, con un’esperienza “in & out”, arricchita da visite in esterna. Un intervento conclusosi con un augurio di tanta bellezza e libertà per i presenti.
Laboratorio di Poesia
Dalla bellezza dei luoghi a quella delle parole, Elio Pecora, poeta e critico letterario, membro della giuria del Concorso 50&Più ha introdotto il suo laboratorio di Poesia raccontando l’approccio ai versi con un immediato richiamo all’anno dedicato a Dante, ma soprattutto alla profondità universale della poesia: l’unica capace di andare al di là della geografia, dei luoghi, verso una verità più profonda, eterna, fuori del tempo. Perché i versi stessi raccontano il sentimento profondo dell’essere umano e la poesia è “educazione ai sentimenti”, aiuta a capire di più di un amore, ad avere meno paura della sofferenza e della morte, a restituire una via “esatta” all’esistenza stessa.
Laboratorio di Scrittura creativa
E restando nell’ambito delle parole, Enrico Valenzi – presidente della Scuola di Scrittura Omero – ha aperto la descrizione del suo corso lanciando quasi una sfida ai partecipanti al suo laboratorio di Scrittura creativa: riuscire a scrivere dei testi attraversando “territori disciplinari” diversi, in grado però alla fine di unirsi fra loro. Testi teatrali, ma anche letterari, televisivi, per tentare quindi una strada ancora più singolare: trasformare alcuni di questi a livello grafico grazie alla collaborazione con il laboratorio di fumetto, una delle novità introdotte nel programma della Settimana della Creatività di quest’anno.
Laboratori di Fumetto e Illustrazione
Dal potere della parola a quello dell’immagine con Sandro Rosi e Arianna Papini. Il primo, docente del laboratorio di Fumetto, ha proiettato tavole di autori come Gipi, Giardino, Pedrosa, Innocenti, Brosgol. Solo per citarne alcuni. Mostri sacri nell’ambiente, ma con l’intento di far comprendere che il fumetto non è solo complessità. Si può affrontare con stili più semplici di quello che si potrebbe pensare. La seconda, invece, docente del laboratorio di Illustrazione nonché arte terapeuta, da anni si adopera per “sbloccare l’arte” dall’anima di chi si rivolge a lei, a rimuovere i freni, a creare senza particolari finalità se non quella di stare bene con sé stessi. Nel suo laboratorio l’idea è aiutare ad osservare il mondo con occhi “altri”, grazie alle tecniche dell’acquarello e dell’acrilico.
Laboratorio di Fotografia
Dalla rappresentazione grafica alla visione del mondo attraverso la macchina fotografica. Il laboratorio di Fotografia sarà condotto a quattro mani da Lina Pallotta e Jordan Cozzi che intendono spingere i partecipanti verso una grammatica del ritratto, da una parte, per tornare a riscoprire le emozioni delle persone, la loro essenza, dopo i cambiamenti epocali portati da quest’ultimo periodo; dall’altra, verso la riscoperta del paesaggio come superficie di Madre Terra in un momento di grosse difficoltà, per essere non i distruttori ma i riparatori di qualcosa che ci tiene in vita. Ritratti, dunque, ma anche il tema dell’ambiente e dell’acqua nel tentativo di trovare una condivisione fruttuosa con la natura.
Laboratorio di Cinema
Dall’immagine statica a quella in movimento, a chiudere la serata di presentazione ci ha pensato Flavio De Bernardinis, docente del laboratorio di Cinema, commentando una suggestiva sequenza del film Hero di Zhang Yimou e tornando in tal modo al tema dell’acqua, del lago e dell’apparenza. Un invito a vedere i film da una punto di vista diverso, che non è solo quello del consumatore passivo e acritico perché, come ha sostenuto nel corso del suo intervento, se è vero che «quando siamo fatti funzionare dalle immagini, crediamo di divertirci, nel momento in cui siamo noi a far funzionare le immagini ci divertiamo ancora di più».
Un’offerta formativa di alto profilo che ha colpito il pubblico presente sia per la vastità dei temi trattati che per l’originalità interpretativa dei docenti che continueranno a condurre i laboratori per tutta la durata dell’evento.
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