La popolazione mondiale sta invecchiando: si stima che entro il 2050 il numero degli anziani di tutto il mondo superi quello dei giovani dando vita ad una fase inedita nella storia dell’umanità. Questo cambiamento demografico sta colpendo praticamente ogni Paese, ridisegnando i ruoli e i compiti di tutte le popolazioni a partire dai senior. Ma se conosciamo la situazione degli italiani, cosa sappiamo di come vivono le persone anziane nel resto del mondo?
La rete famigliare quando manca la pensione
Il Ghana, ad esempio, è un Paese dell’Africa occidentale prevalentemente giovane in cui solo il 7% della popolazione ha attualmente più di 60 anni, ma dove si sta registrando un rapido invecchiamento: entro il 2050, infatti, il 12% di tutti i ghanesi farà parte degli over 60. Grazie al ruolo chiave della famiglia nella cultura ghanese, la maggior parte delle persone anziane vive con i figli e i nipoti: a prendersene cura sono prevalentemente le donne che, spesso, ricoprono un ruolo socio-assistenziale. Dal 2010, tuttavia, il governo del Ghana ha rilevato un cambiamento in questa tradizione. Con un numero crescente di giovani ghanesi che si allontana dal nucleo famigliare per cercare fortuna in città più grandi o all’estero, il sostentamento dei membri più anziani della famiglia diventa una criticità. In Ghana, infatti, solo chi ha lavorato in grandi attività private riesce ad accedere alla pensione: chi, invece, si è dedicato alla pesca, all’agricoltura o alla gestione di piccoli negozi ha bisogno del sostegno della propria famiglia per vivere. Per far fronte al problema, sempre più enti non governativi, come la chiesa o le organizzazioni no-profit, stanno cercando di soddisfare le esigenze della società, specialmente nelle aree urbane.
Una situazione presente anche in America Latina che si rivela un’area non immune ai rapidi cambiamenti demografici e alle loro conseguenze. Secondo le stime, infatti, entro il 2050 un quinto della popolazione in Perù supererà i 60 anni raggiungendo il doppio dell’attuale cifra. La gestione del sistema pensionistico sembra creare non pochi problemi anche al governo peruviano visto che meno della metà degli anziani riceve una pensione. Ancora una volta, il sistema famigliare si trova a svolgere un ruolo di sostegno: il 75% dei senior peruviani vive in famiglie composte da diverse generazioni, condividendo una casa con i figli e i nipoti anche quando questi diventano adulti. Molti di loro non hanno accesso all’assistenza sanitaria, soprattutto coloro che vivono nelle aree rurali e che spesso non possono permettersi di percorrere lunghe distanze per consultare un medico. Una situazione ancora più complicata se si pensa che circa un quarto dei senior non ha nemmeno l’assicurazione sanitaria.
L’invecchiamento è “rimanere attivi”
Volgendo uno sguardo ad oriente, invece, ci si imbatte nel caso cinese in cui la popolazione invecchia più rapidamente di qualsiasi altro Paese nel mondo. Gli esperti prevedono che entro il 2050 oltre il 40% di tutti i cinesi supererà i 60 anni, rispetto al 16% attuale. Analizzando i processi culturali, in Cina gli anziani hanno vissuto tradizionalmente con i loro figli e nipoti, ma ora questo avviene solo per il 38% dei senior. Anche in questo caso la migrazione delle generazioni più giovani ha inciso sull’equilibrio famigliare: la relazione di cura, di supporto e di assistenza viene meno, lasciando gli anziani senza supporto. Un problema che però sembra ovviato in piccola parte da uno corrente positiva che spinge i senior a formare autonomamente alcuni gruppi con cui godersi la pensione e il tempo libero. Proprio in questi ultimi mesi sono diventati virali alcuni video di pensionati cinesi che ballano hip-hop o fanno jogging in gruppo nei parchi pubblici delle città, richiamando l’attenzione entusiasta degli spettatori più giovani.
E i nostri vicini di casa? Due eccellenze
Anche la Svezia segue il trend del resto del mondo con una stima che prevede l’aumento della popolazione composta da oltre 2,5 milioni di over 65 nei prossimi trent’anni. Secondo le Nazioni Unite, lo Stato svedese sarebbe uno dei migliori Paesi al mondo in cui invecchiare. Gli svedesi ritengono che il motivo sia legato al forte legame instaurato all’interno delle comunità locali e alla particolare enfasi sulla cura e il sostegno degli anziani. La Svezia, infatti, ha organizzato numerosi progetti che permettono ai senior di rimanere a casa loro il più a lungo possibile in caso di malattia o di bisogno: un beneficio economico per lo Stato e un piacere per gli anziani. Sono numerosi gli enti e le associazioni che consegnano pasti a domicilio, che si occupano di adattare le abitazioni ad eventuali problemi motori e che organizzano attività ricreative mirate, facendo pressioni sul governo per evidenziare i bisogni degli anziani.
Non è molto distante nemmeno la situazione tedesca che, secondo una ricerca svolta dal Ministero della Famiglia ha rilevato una soddisfazione diffusa nella popolazione over. In Germania la maggior parte dei senior usa il proprio tempo libero per viaggiare e alimentare la sete di conoscenza: sembra che la metà degli studenti che si iscrivono all’università in età adulta faccia parte della fascia over 65. Un desiderio di mettersi in gioco che si registra anche nel mondo del volontariato, con più di un terzo dei pensionati impegnati in attività di aiuto spontaneo e gratuito.
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