Quasi 17 milioni di persone nel nostro Paese amano i videogiochi, circa il 38% della popolazione. A dirlo sono le statistiche diffuse da IIDEA, associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, che ribaltano gli stereotipi sui game elettronici per lungo tempo associati solo all’infanzia o a pochi adulti appassionati.
Chi sono invece i videogiocatori di oggi? Questa volta a rispondere è l’agenzia di comunicazione Hearts & Science che ha svolto un’indagine a riguardo, dimostrando innanzitutto che fra i gamers ci sono sempre più over 60. A seconda delle diverse fasce di età sono legate abitudini di gioco differenti. I più giovani, ad esempio, preferiscono giocare con altre persone in momenti fissi della giornata e per lungo tempo, mentre gli adulti giocano prevalentemente da soli per un massimo di una mezz’ora al giorno.
Appassionati di videogames: ad ogni età il proprio gioco
Mentre per i ragazzi la motivazione è legata alla socialità, i senior cercano un momento di relax e quindi prediligono giochi semplici e veloci come Ruzzle, Candy Crush o Animal Crossing, dai quali si possa entrare e uscire in ogni momento, senza vincoli di tempo e di partecipazione. Inoltre, le ricerche dimostrano che al contrario degli stereotipi, la fascia di età fra i 45 e 64 anni è quella che conta più appassionati di videogames dopo quella fra i 15 e i 24 anni. Parliamo di 3,8 milioni di giocatori contro i 4 milioni fra gli adolescenti.
Il videogioco, infatti, ha conosciuto oggi una grande popolarità anche per la diffusione di smartphone e tablet e l’attivazione dei controlli touch. Senza contare che i giochi offrono una varietà pressoché infinita: si va dai quiz show alla fantascienza, dalle sfide di memoria alle vere e proprie storie che si costruiscono nel tempo. I videogiochi di oggi sono anche diventati un mezzo di intrattenimento in grado di contaminare altri ambiti, come musica, cinema e arte, e oggi interpretano un linguaggio nuovo, che sa adattarsi a un pubblico eterogeneo.
Condivisione intergenerazionale tra gli appassionati di videogames
Interessante anche l’aspetto della condivisione fra genitori e figli sul fronte dei videogames: come in passato era la televisione a unire, nella visione di alcuni programmi, ora il fenomeno si è spostato sui giochi virtuali. Ad esempio, un giocatore su tre di Fortnite – il gioco di lotta alla sopravvivenza su un’isola – è nato fra la fine degli anni Quaranta e la seconda metà degli anni Sessanta e ne comprende il linguaggio proprio perché si è approcciato al gioco tramite figli e nipoti.
La ricerca sfata anche il mito che le donne non siano attratte dai videogiochi. La controparte femminile, infatti, rappresenta il 43% del totale, seppure con preferenze diverse. Gli uomini infatti tendono a prediligere giochi più lunghi e di compagnia, come Football manager, Fifa o Call of Duty, mentre le donne vogliono mettere alla prova le proprie abilità e divertirsi, e preferiscono giochi come Ruzzle, Just Dance o Animal Crossing.
Le piattaforme di gioco preferite
Lo smartphone è la piattaforma più usata dai giocatori italiani, con l’82,4% degli utenti che lo adopera anche per i videogame. Mentre le piattaforme per la realtà aumentata, apprezzate dai giovanissimi, raccolgono solo il 4,5% degli utenti. Resiste Nintendo WII, console di ormai due generazioni fa, che ha superato la Switch. La PlayStation si conferma la più usata in Italia rispetto alla Xbox.
Gli streamer: “influencer di videogiochi”
Un altro fenomeno oggi in crescita è la diffusione dei contenuti dei videogiochi attraverso altre piattaforme come Youtube, Twitch, Facebook e Instagram, dove si forma un passaparola tra gli utenti e fra i canali dedicati. Oltre alla crescita dei giocatori, si assiste anche all’aumento dei cosiddetti streamer, coloro che si riprende mentre gioca e trasmette poi i video in rete in modo che gli utenti possano guardarlo giocare, allo stesso modo di un film.
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