La Germania ha visto una crescita di undici punti già nel 2017, quando gli over 65enni detenevano il 42,6% della ricchezza.
Peggiore la situazione dell’Italia,che ha avuto una crescita di 11,9 punti. Le persone sotto ai 44 anni hanno invece subito 10 punti percentuali di perdita in Italia, Spagna e Canada; negli Stati Uniti la loro quota si è dimezzata, e in Germania e Regno Unito il calo è stato superiore al 5%. Dati che vanno a pari passo con l’invecchiamento di popolazioni, che sono ora alle prese con l’improvviso calo di reddito imposto dalla maxi-recessione.
L’indagine
Questa indagine sulle diseguaglianze si deve a tre economisti italiani, Massimo Baldini, Luca Beltrametti e Carlo Mazzaferro, che a breve pubblicheranno il lavoro.
Nei sette paesi esaminati l’aumento della ricchezza dei più anziani si deve sia a un effetto demografico (maggiore longevità) che a un aumento del loro livello di ricchezza rispetto alla media nazionale.
Per motivi inversi, la quota di ricchezza detenuta dalle famiglie con capofamiglia di età inferiore ai 45 anni è diminuita, sia perché sono meno che per una perdita della ricchezza rispetto a quella media della popolazione. Queste nuove diseguaglianze tra generazioni portano notevoli differenze in termini di capacità di reazione alle crisi, difesa degli stili di vita e dei livelli di consumo e risparmio.
Il mercato immobiliare
Anche per quanto riguarda la ricchezza immobiliare sono gli over 65 gli unici che non hanno subito la crisi immobiliare.
La mancata crescita dell’economia italiana ha portato quindi i più giovani a vedere una riduzione più marcata della propria ricchezza media. Sentita soprattutto dai giovani italiani, dove la percentuale di nuclei familiari non in grado di sopportare una mancanza di reddito per tre mesi, aumenta tra il 2000 ed il 2016 dal 35,1% al 46,8%.
SINTESI DI: Dove è finita la ricchezza delle Nazioni? Nelle tasche degli over 65 (a danno dei giovani), Davide Colombo, Il Sole 24 ore, 02-08-2020
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