Si riflette anche sulla salute della bocca il problema del Coronavirus. A causa dello stress dovuto alla pandemia, infatti, si è registrato un boom di apparecchi ortodontici che mitigano gli effetti del bruxismo (l’azione di digrignare i denti nel sonno). Mentre la loro richiesta ha visto un’impennata del 30%, le fratture dentali sono cresciute del 120% rispetto al 2019.
Sono tutti dati emersi dal Congresso Nazionale 2020 della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (Sidp). L’aumento del bruxismo porta ad avere i denti più consumati.
Il commento dell’esperto
«Dopo il lockdown – spiega Luca Landi, presidente Sidp – abbiamo registrato un generale peggioramento delle condizioni orali e parodontali e tra le varie complicanze spicca anche una maggiore incidenza delle fratture dentali. La causa, oltre, alla mancanza di visite di controllo e alla scarsa igiene orale, è riconducibile anche alla maggiore ansia determinata dal distanziamento sociale. Molte persone infatti somatizzano lo stress nel cavo orale, con attività come il bruxismo o il serramento dei denti che a lungo andare possono deteriorare le superfici dentali e causare fratture, dolore alla mascella, sensibilità dentale, emicrania e aumento della mobilità dentale nei pazienti con parodontite più gravi, di stadio III e IV».
Lo stesso Landi avverte: «Il bruxismo non è un problema trascurabile. In condizioni normali i denti si toccano solo quando si mastica o si deglutisce. Nel resto del giorno i denti entrano in contatto tra loro per non più di 20 minuti: in caso di bruxismo si può arrivare fino a 7 ore e i denti fanno così in una sola giornata il lavoro di due mesi».
Gli esperti avvisano che questa eccessiva usura dei denti può rendere più gravi i casi di parodontite. Inoltre, il continuo serrare i denti può causare fratture, dolore alla mascella, emicrania e aumento della mobilità dei denti.
SINTESI DI: Denti, fratture per l’ansia da virus, Il Messaggero, 21-10-2020
© Riproduzione riservata