Con la diffusione crescente di coriandoli e stelle filanti realizzati in plastica anche il Carnevale può rappresentare un pericolo per l’ambiente. La denuncia arriva dagli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che hanno rivolto un appello ai sindaci di tutta Italia.
Fino a qualche anno fa coriandoli e stelle filanti erano realizzati solo in carta. Si trattava di un materiale che si decompone in modo piuttosto celere impiegando circa 6 settimane. Oggi sono sempre più spesso realizzati con materiali plastici altamente inquinanti – spiega la Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale -. Questo perché si cerca di rendere l’aspetto di coriandoli e stelle filanti sempre più attrattivo per i consumatori, ricorrendo a colori metallizzati o fosforescenti e coperture in glitter. Decorazioni e colorazioni che si ottengono attraverso l’uso di microplastiche le quali, terminato il periodo di festa, permangono nell’ambiente e possono impiegare anche 600 anni per decomporsi del tutto.
Carnevale, Sima: coriandoli e stelle filanti in plastica sono pericolosi per ambiente e salute
Coriandoli e stelle filanti di plastica sono pericolosi, i sindaci li vietino a Carnevale. Gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) hanno lanciato l’allarme ai primi cittadini di tutta Italia. Il rischio, infatti, non è solo ambientale ma anche sanitario. “Microplastiche e nanoplastiche inquinano mare, acqua, terra e aria ed entrano nel nostro organismo attraverso gli alimenti che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, mettendo a rischio le arterie con conseguente maggiore rischio di infarto o ictus, e provocando danni alle ossa, al sistema endocrino, respiratorio, nervoso, oltre che a quello riproduttivo”, osservano gli esperti.
“Ogni anno 11 milioni di tonnellate di plastica entrano nell’oceano, quasi 230mila tonnellate solo nel Mar Mediterraneo – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani -. Per questo, in occasione del Carnevale, rivogliamo un appello ai sindaci di tutta Italia affinché emanino ordinanze, come fatto dal Comune di Venezia, volte a vietare l’utilizzo di coriandoli e stelle filanti in plastica sul territorio: sarà così possibile ridurre sensibilmente la produzione di rifiuti plastici che rappresentano un pericolo per il nostro ambiente e per la salute umana”.
Chi ha inventato i coriandoli
Ancora oggi l’invenzione dei coriandoli – il simbolo per eccellenza del Carnevale – è contesa tra due italiani. Da una parte c’è chi l’attribuisce a Enrico Mangili. Quest’ultimo era un ingegnere di Crescenzago , in provincia di Milano, che nel 1875 ebbe l’idea di commercializzare come coriandoli i dischetti di carta di scarto delle carte traforate usate negli allevamenti di bachi da seta. Dall’altra, secondo alcuni, l’inventore sarebbe il triestino Ettore Fenderl. Anche lui ingegnere, nel 1876 ritagliò triangoli di carta colorata per lanciarli durante il Carnevale di Trieste. La cosa interessante è che entrambi gli inventori vissero nel XIX secolo e le loro invenzioni sono legate al riutilizzo di scarti di lavorazione.
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