Sedentarietà in Olanda: contrariamente a quanto si possa pensare la nazione è al primo posto in Europa e si registrano effetti negativi sia sul corpo che sulla mente
Un rapporto di Tno, Netherlands Organisation for Applied Scientific Research, ha messo in luce come due terzi della popolazione olandese trascorra almeno otto ore seduta ogni giorno, e come questo causi problemi di salute gravi, dalle malattie cardiovascolari fino al diabete e alle patologie oncologiche.
I dati della ricerca sulla sedentarietà in Olanda
Il 64% dei cittadini dei Paesi Bassi trascorre più di otto ore al giorno seduto, soprattutto durante il lavoro, ma anche negli spostamenti. I più sedentari gli avvocati, gli impiegati commerciali e gli informatici, che superano persino i camionisti in sedentarietà.
Ad avvallare questo dato c’è anche un sondaggio di Eurobarometro, che rileva come il 26% degli olandesi di età superiore ai 16 anni resti seduto per 8,5 ore al giorno. Un dato che nel resto d’Europa interessa “solo” l’11% della popolazione. Ridurre questa percentuale, secondo Tno, potrebbe evitare almeno 5.200 decessi all’anno, oltre a portare ad un risparmio di 1,2 miliardi nelle casse del Sistema sanitario nazionale.
Mancanza di consapevolezza
Nonostante le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità suggeriscano di praticare un’attività fisica da moderata a intensa per almeno 30 minuti al giorno, secondo i ricercatori olandesi manca ancora la consapevolezza per la maggior parte dei cittadini di quante ore si trascorrano da fermi, che si tratti di restare seduti alla scrivania durante il lavoro o che si spenda il proprio tempo libero sul divano a guardare la tv o a leggere, o a tavola per i pasti.
Inoltre, tenendo conto che nell’arco della giornata si resta svegli per almeno 16 ore, anche praticare solo mezz’ora di attività motoria in un arco temporale così ampio risulta insufficiente.
Gli effetti negativi sul cervello
All’inizio dell’anno il Consiglio nazionale per lo sport si è rivolto al Governo affinché prenda provvedimenti. L’allarme lanciato da uno dei membri del Consiglio, il neuropsicologo Erik Scherder, della Vrije Universitet di Amsterdam, riguarda anche gli effetti negativi della sedentarietà sul cervello, a partire dall’infanzia.
Le reti neuronali hanno infatti bisogno del funzionamento motorio per lavorare correttamente anche negli altri ambiti, come la comprensione del linguaggio e la matematica. Quindi la sedentarietà influisce negativamente anche sullo sviluppo di altre funzioni. Uno studio inglese aveva già confermato l’importanza del movimento anche in età anziana, per prevenire lo sviluppo della demenza. La ricerca, pubblicata sulla rivista Jama, aveva messo in luce un nesso fra la sedentarietà per almeno 10-12 ore al giorno e lo sviluppo di malattie neurodegenerative con un rischio aumentato dell’8%.
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