Il tempo, con l’intelligenza artificiale, ha subito una grande accelerazione che non accenna a terminare.
La tecnologia perennemente in aggiornamento ci obbliga a seguirla per poter sopravvivere; e se per i più giovani questo non è un gran problema, per gli altri vi sono maggiori difficoltà e il rischio è di non riuscire a stare al passo, soprattutto in campo lavorativo.
I problemi nascono dal nostro cervello, che ha plasticità cerebrale fino intorno ai 30 anni, poi comincia a diminuire in proporzione alla diminuzione del numero delle sinapsi.
Si diventa “vecchi precoci”
A questo punto un “vecchio precoce” ha difficoltà ad aggiornarsi perché il suo cervello ha perso, in parte, la capacità di imparare nozioni nuove e complesse. Ma mantiene importanti proprietà cerebrali accumulate durante la sua esperienza. Anche in passato è accaduto questo, ma i cambiamenti erano lenti e quindi il lavoratore riusciva a tenere un livello accettabile per il suo contributo produttivo.
Da ora in poi non sarà più così e i lavori più prestigiosi e remunerativi saranno nel campo della tecnologia più avanzata. Ciò porterà avanti quindi i giovani.
Quindi alla base di quanto sta accadendo non c’è solo la rivoluzione tecnologica ma anche un’intrinseca ragione biologica. Probabilmente – secondo l’autore dell’articolo -, il mercato del lavoro cambierà, si tenderà ad assumere per obiettivi e non a tempo indeterminato. Ma se i giovani potranno avere successo nella guida dell’economia, non altrettanto si potrà dire nei risultati sociali dei rapporti umani. Intorno ai 50 anni si sarà fuori dalle logiche del lavoro, anche se con un salario di vecchiaia precoce che permetterà una vita decente. Ma si pagherà un alto prezzo in termini di rapporti umani e cultura, soprattutto sulla solidarietà.
Già ora il Papa sta facendo diversi appelli contro la cultura dello scarto, per ricordare a tutti che il valore, nella vita, è anche di andare contro gli istinti biologici alla scoperta dell’anima, anche se questa non esistesse.
Perché civiltà è più nel desiderio di conoscenza che nella stessa conoscenza.
SINTESI DI: Nel mondo iper-tecnologico diventiamo vecchi più in fretta, Lamberto Maffei, Avvenire, 12-12-2020
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