Nel mondo degli smartphone, dei tablet e dei computer, scrivere a mano è diventato un esercizio per pochi. La maggior parte di noi ha ormai sostituito carta e penna con la tastiera, eppure questa “vecchia” abitudine aiuta memoria e apprendimento.
L’allarme su questo “analfabetismo della scrittura” arriva dagli Stati Uniti, dove nelle scuole sempre più insegnanti lamentano la difficoltà crescente degli studenti a svolgere compiti di base che necessitano della capacità di scrivere a mano, come mettere la propria firma su un documento. A tal proposito, un dirigente scolastico ha scritto una lettera al Daily Mail rivelando di aver incontrato molti giovani con difficoltà di scrittura nelle scuole di secondo grado.
Il sondaggio di One Poll
Un sondaggio di qualche tempo fa realizzato dall’agenzia di ricerca londinese One Poll aveva confermato questa tendenza. I dati, infatti, mostravano che il 70% degli americani fatica a leggere la calligrafia di un collega, mentre il 45% afferma di non essere in grado di distinguere nemmeno la propria. Il 30% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi in ansia se deve scrivere di fronte ad altre persone o firmare un documento.
Una tendenza negativa
Il cambiamento nel mezzo di scrittura dovuto alla digitalizzazione di molte attività quotidiane, compreso anche l’apprendimento a scuola, avrebbe anche conseguenze negative sul quoziente intellettivo. Negli Usa, infatti, è diminuito dopo decenni di crescita, proprio perché la tecnologia ha abbassato la soglia di attenzione e la necessità di pensare profondamente.
Lo studio norvegese su scrittura e memoria
Un recente studio condotto dall’Università Norvegese di scienza e tecnologia e pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology ha dimostrato che scrivere a mano “accende” il cervello e favorisce la memorizzazione delle nozioni. La connettività cerebrale, infatti, è molto più elaborata mentre si scrive su carta piuttosto che con una tastiera.
I ricercatori hanno raccolto i dati dell’encefalogramma di 36 studenti universitari mentre venivano ripetutamente sollecitati a scrivere in corsivo o a digitare un testo. Quando i partecipanti al test scrivevano a mano, la connettività fra le diverse aree del cervello aumentava. Cosa che non si verificava con l’uso della tastiera.
I risultati hanno suggerito che le informazioni visive e di movimento ottenute con l’impiego della penna contribuiscono proprio all’attività cerebrale, mentre il semplice atto di digitare risulta meno stimolante. Dunque prendere appunti su un quaderno sarebbe molto più vantaggioso in termini di memorizzazione rispetto a salvare un file sul nostro computer.
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