Gli archeologi turchi sostengono di aver scoperto la sepoltura di san Nicola, il vescovo della carità che ha ispirato la leggenda di Babbo Natale
Il mito di Babbo Natale nel mondo è legato alla figura di san Nicola, vissuto nel IV secolo in Turchia. Proprio lì gli archeologi hanno scoperto un sarcofago in pietra accanto alla chiesa di San Nicola a Demre, Antalya. La scoperta è importante perché potrebbe fornire nuove informazioni sul celebre santo patrono che ha ispirato l’omone col sacco pieno di regali. E potrebbe mettere fine a una contesa millenaria: l’eredità di San Nicola tra Italia e Turchia
Il mistero di San Nicola
Gli scavi sono stati seguiti dalla professoressa Ebru Fatma Findik dell’università Hatay Kemal. La studiosa ha dichiarato che il sarcofago accanto alla chiesa (che si ritiene ospitasse la tomba) è un’importante conferma delle fonti che indicano quello come luogo di sepoltura. La speranza per l’archeologa è ora di trovare un’iscrizione di conferma sul sarcofago per determinare la data esatta di sepoltura. Al momento, infatti, solo il coperchio ha visto la luce e dunque sono in progetto nuovi scavi nei prossimi mesi.
La contesa delle ossa
Non si sa molto della vita di san Nicola (partecipò al concilio di Nicea del 325) né della sua morte avvenuta nel 343. Di certo la sua festa nel calendario liturgico cade il 6 dicembre (un’altra coincidenza con il periodo natalizio). Il luogo della sepoltura è ancora un mistero, conteso tra Italia e Turchia, dal momento che si ritiene le sue reliquie siano conservate a Bari, dopo che nel 1087 alcuni marinai baresi le trafugarono da Myra allora in mano musulmana. Anche Venezia rivendica alcuni resti conservati nell’abbazia di san Nicolò attribuiti al Santo. L’esame del Dna nel 1992 ha in effetti dimostrato che in entrambi i casi i resti sono attribuibili alla stessa persona.
Il miracolo delle tre fanciulle
Quello tra san Nicola e Babbo Natale è un legame antichissimo. Il vescovo nato a Myra nel 260 era patrono dei marinai e dei bambini. Molti i racconti in cui regalava ai più sfortunati denaro o doni e che nel tempo sfumarono la sua persona nel noto personaggio con la barba bianca. Il più famoso è quello noto come il miracolo delle tre fanciulle. Un nobile caduto in povertà decide di far prostituire le figlie. San Nicola, mosso a compassione, getta di notte dell’oro nelle loro calze per salvarle da questa sorte. Scoperto dal padre, il santo lo prega di mantenere l’accaduto segreto.
Da San Nicola a Babbo Natale: l’evoluzione di un’icona
Anche se la Chiesa ha più volte sottolineato l’estraneità di Nicola con un’icona pop come Babbo Natale, la sovrapposizione ha infine dato vita ad un unico personaggio. Il panciuto omone vestito di rosso con la lunga barba bianca, conosciuto col nome nordico Santa Klaus nei paesi anglosassoni e Nikolaus in quelli tedeschi. Un’evidente storpiatura del nome originario. La prima immagine ufficiale del Babbo Natale odierno risale a una poesia del 1823 di Clement Clarke Moore, Una visita di San Nicola, in cui Santa Klaus appare con la fisionomia bonaria che conosciamo oggi.
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