Una possibile opera inedita di Leonardo. Proprio nella cittadina toscana di Vinci è stata fatta una scoperta inaspettata: il disegno di un drago alato forse realizzato dal genio vissuto tra la seconda metà del Quattrocento e i primi venti anni del Cinquecento.
Nella piccola cittadina toscana di Vinci, nota in tutto il mondo per aver dato i natali al genio del Rinascimento, è stata fatta una scoperta che potrebbe riscrivere un pezzo della storia dell’arte. Su un antico camino di un edificio comunale, vicino al Castello dei Conti Guidi, è emerso un disegno a carboncino raffigurante un drago alato con un unicorno sulla testa. L’opera, risalente ad un epoca tra il Trecento e Quattrocento, è al centro di un’attenta indagine scientifica e storica che potrebbe attribuirla alla mano di Leonardo Da Vinci.
Nel disegno inedito, la mano di Leonardo da Vinci?
Alessandro Vezzosi, leonardista di fama internazionale, non ha dubbi: “Ci sono indizi per pensare che ci sia la mano di Leonardo”. Durante una conferenza stampa tenutasi al Teatro di Vinci, Vezzosi ha presentato le prime ipotesi sull’opera, sottolineando come il disegno sia riconducibile alla cultura figurativa fiorentina della seconda metà del Quattrocento. “Il rapporto di Leonardo con Vinci non si limita a una nascita occasionale”, ha aggiunto lo studioso, ricordando i legami tra la famiglia Bracci, proprietaria dell’edificio, e quella di Leonardo.
Un drago-unicorno che affascina gli esperti
Il disegno, scarsamente leggibile a causa del tempo e dell’usura, raffigura una creatura mitologica ibrida: un drago alato con un corno di unicorno, che regge uno stemma. La figura rimanda alla pistrice, un animale fantastico spesso rappresentato nell’arte medievale e rinascimentale. Gli esperti hanno notato somiglianze con opere di Donatello, Paolo Uccello e i fratelli Pollaiolo, ma l’originalità del disegno ha spinto a pensare a Leonardo.
“L’originalità di questo schizzo è fuori discussione”, ha dichiarato Andrea De Marchi, storico dell’arte dell’Università di Firenze. “La qualità nervosa del segno, nonostante il degrado, suggerisce una mano esperta. Potrebbe trattarsi di una prova per decorare il camino con elementi tridimensionali, un’ipotesi che si accorda con gli esperimenti giovanili di Leonardo nella coroplastica”.
Tecnologie avanzate per svelare il mistero
Per rendere più leggibile il disegno, è stato utilizzato un laser scanner, che ha permesso di evidenziare i tratti del carboncino. “L’immagine ottenuta ha rivelato dettagli sorprendenti”, ha spiegato Giovanni Pancani, professore dell’Università di Firenze, che ha condotto le analisi. Questa tecnologia ha aperto nuove prospettive di studio, ma per una conferma definitiva sarà necessario attendere i risultati del restauro conservativo, già avviato dal Comune di Vinci sotto la supervisione della Soprintendenza.
Leonardo e Vinci: un legame profondo
Il sindaco di Vinci, Daniele Vanni, ha sottolineato l’importanza della scoperta per la città: “Il legame tra Leonardo e il suo territorio è sempre stato centrale per la nostra storia. Questa scoperta conferma che Vinci non è stata solo il luogo di nascita del Genio, ma anche un punto di riferimento nella sua vita adulta”.
Roberta Barsanti, direttrice del Museo Leonardiano, ha espresso cautela ma anche entusiasmo: “Avanzare il nome di Leonardo richiede estrema prudenza. Troppe volte sono state fatte attribuzioni frettolose. Ma i rimandi al contesto artistico fiorentino e le somiglianze con altri disegni di Leonardo ci spingono a proseguire le ricerche”.
Un puzzle da ricostruire
Il disegno del drago-unicorno non è solo un’opera d’arte, ma un tassello di un puzzle più grande. Leonardo, infatti, era affascinato dalle creature ibride e dal mondo fantastico, come dimostrano numerosi suoi schizzi. “La torsione del corpo del drago e la forma del corno ricordano altri disegni di Leonardo”, ha osservato De Marchi, citando un foglio conservato all’Ashmolean Museum di Oxford.
Pietro C. Marani, professore del Politecnico di Milano, ha aggiunto: “Ogni nuova scoperta legata a Leonardo merita la massima attenzione. Questo disegno potrebbe aprire nuove prospettive sulla sua giovinezza e sul suo rapporto con l’arte fiorentina del Quattrocento”.
In attesa del verdetto delle analisi
Il restauro e le analisi scientifiche in corso potrebbero portare a una svolta epocale. Se l’attribuzione a Leonardo venisse confermata, il disegno diventerebbe una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni, aggiungendo un nuovo tassello alla comprensione del genio rinascimentale.
Intanto, Vinci si prepara a vivere un momento storico. “Siamo orgogliosi di custodire questo tesoro”, ha concluso il sindaco Vanni. “E siamo pronti a condividerlo con il mondo, nel rispetto della serietà e della qualità che hanno sempre contraddistinto i nostri studi su Leonardo”.
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