Al via l’ultimo fine settimana per il cinquantenario di “Santarcangelo Festival 2050”. Tra teatro e arti performative, ecco qualche suggerimento sugli spettacoli proposti.
L’appuntamento al prossimo anno è previsto per domenica. Sarà quella la giornata conclusiva di questa ricca edizione del 2021 che, anche in quest’anno di incertezze pandemiche, non è voluto mancare da Santancangelo di Romagna, il comune romagnolo che ne ha ospitato gli ormai lontani natali e a cui deve il nome.
Un appuntamento storico
Prosegue così in queste giornate di metà luglio, il fitto calendario di eventi e spettacoli di “Santarcangelo Festival 2050”, cinquantenario della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea. Un raduno oramai tradizionale per un vastissimo pubblico di neofiti e appassionati, professionisti e artisti, che di tradizionale, non ha forse niente. Come fa ben intuire anche il titolo per questo 2021: “Futuro Fantastico (II movimento). Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne”.
Il progetto
«Un’opera corale che accorcia le distanze tra teatro, arte, cinema, musica, letteratura e antropologia», come la definiscono loro stessi. Un’edizione capitanata anche quest’anno dalla coppia di artisti cinquantenni tra le più famose del panorama contemporaneo: Enrico Casagrande e Daniela Nicolò di Motus, compagnia teatrale da loro fondata a Rimini nel 1991.
«Abbiamo lavorato – riferiscono i due – cercando di continuare, nonostante tutto, a produrre immagini, a fertilizzare il territorio inaridito dalla paura del virus che poi, banalmente e pericolosamente, diventa paura dell’Altro, del diverso da ciò che non rientra nelle consolidate categorie percettive. Quest’anno abbiamo ancor più spinto verso l’ibridazione e le pratiche di compostaggio per innestare una programmazione esplosa fra forme e linguaggi, corpi e voci minoritarie. Voci che sarebbe difficile intercettare, opere che a fatica andranno nei grandi contenitori dello spettacolo (almeno in Italia)».
Cosa non perdere (o recuperare)?
Dall’antico lavatoio alle piazze, passando per il Bisonte Cafè, ecco allora che sono state chiamate a presentarsi anche quest’anno più di 50 compagnie, per un totale di oltre 150 repliche. Un appuntamento sicuramente adatto ad ogni età dunque. Anche se quelle che seguono sono le segnalazioni dell’organizzazione sugli spettacoli che ci suggeriscono per un pubblico senior. Una serie di serate ad ingresso gratuito da non perdere in queste ultime giornate di festival in Romagna. Come anche da recuperare in una programmazione a venire, su altre piazze. In un futuro che, ci immaginiamo e ci assicurano, sarà fantastico.
Liscio in piazza
In omaggio a Raoul Casadei, quattro serate dedicate al liscio. Le scuole “Balla con Noi” di Santarcangelo e “Le Sirene Danzanti” di Rimini raccontano attraverso le esibizioni dei propri alunni la storia del “ballo di Romagna”: dai bambini ai professionisti, con tanto di “sciucaren” che fendono e schioccano l’aria a ritmo di musica con le loro fruste.
Cinema du Desert
Se lo perdete qui, potrete seguirlo sicuramente altrove. Il Cinema Solare Itinerante è un progetto di Davide Bortot e Francesca Truzzi. Ha viaggiato per tre diversi continenti portando il cinema nei villaggi più remoti del pianeta, dalla Mongolia alla Costa d’Avorio, dalla Romania al Burkina Faso. Dal 2009 a oggi, più di 150mila chilometri, per un camion che non solo è mezzo di trasporto e casa, ma anche cinema ad impatto zero. Per portare i film dove mai arriverebbero “nella convinzione che il libero accesso alla cultura sia la base per un domani migliore”.
I tre spettacoli del Progetto Incroci
Il progetto prevede la realizzazione di attività di scambio di esperienze e competenze, mediante percorsi collegati all’esperienza artistica e finalizzati all’inserimento lavorativo e all’integrazione sociale di migranti, richiedenti asilo e rifugiati. È ideato da Teatro Magro di Mantova, in partenariato con Asinitas Onlus di Roma e Babel Crew di Palermo, con il sostegno di Fondazione Alta Mane Italia.
Abitare il ritorno – Echi e visioni di donne uomini e oggetti
Nel 2021, la regista Fabiana Iacozzilli, con la collaborazione della performer Antonia D’amore, guida un gruppo di persone eterogeneo per provenienza geografica, lingua, cultura ed età, in un percorso laboratoriale di cinque mesi di cui lo spettacolo rappresenta l’esito finale. Racconti della memoria e delle origini. Un lavoro che parla attraverso oggetti e puppets realizzati durante il percorso artistico”perché occorre lasciar fare alle mani nella ricerca dell’espressione di sé”.
Element-Z
Il Progetto Amunì della palermitana Babel Crew è un laboratorio rivolto a minori non accompagnati, richiedenti asilo, rifugiati politici e italiani di seconda generazione “con l’obiettivo di costituire una Compagnia Multietnica capace di autodeterminarsi”. Element-Z esplora così dal suo interno la Generazione Z (o Post-Millennial), i nati dal 1995 al 2010. Un’opera corale che si esprime nel linguaggio del teatro-danza (con immancabile smartphone).
V.Visitors
Teatro Magro nasce come gruppo teatrale a Mantova nel 1988, sotto la direzione artistica del regista Flavio Cortellazzi. In questo lavoro di ricerca dichiarano di voler “superare la logica di potere tra chi Visita e chi Viene Visitato. Vogliamo capire che cosa spinge un Visitatore a rimanere in un posto per sempre. (…) Vogliamo sperimentare l’inconsistenza della barriera”.
Leaps of Fire a Mutonia
Sabato sera a Mutonia, il villaggio in Valmarecchia della Mutoid Waste Company, ospita uno spettacolo in cui “si gioca con il fuoco”.
(Foto di copertina: @Betty Apple “Signals from future”)
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