La spesa della sanità in Italia continua ad aumentare, compresa la quota a carico diretto dei cittadini che ha superato i 40 miliardi di euro.
La Ragioneria generale dello Stato ha diffuso i dati relativi al 2023, che evidenziano come, dopo il crollo del 2020 dovuto alla pandemia, l’anno successivo la spesa è tornata a crescere. Il paradosso è che quanto investito in sanità e salute non sembra sufficiente a soddisfare la richiesta di cura: oltre 4 milioni di italiani, infatti, rinunciano a curarsi, e di questi la metà lo fa per ragioni economiche.
La gestione della spesa e le criticità
Come si legge nel Rapporto, l’attività di analisi e monitoraggio della gestione della spesa sanitaria a livello regionale ha dimostrato che una gestione non efficiente delle risorse finanziarie non solo determina disavanzo, ma si caratterizza per una cattiva qualità dei servizi offerti al cittadino. Per questo, le Regioni sottoposte a piani di rientro del deficit sanitario hanno registrato, insieme alla riduzione del disavanzo, anche un miglioramento nella qualità dei servizi.
La distribuzione della spesa del cittadino
Chi può affrontare la spesa, paga di tasca propria visite specialistiche, esami diagnostici o addirittura interventi per evitare liste d’attesa a volte molto lunghe. Queste tipologie di servizi assorbono il 45,8% di ciò che gli italiani sborsano per la salute. Farmaci e dispositivi medici pesano per un altro 25%.
La spesa nella gestione delle patologie croniche
La maggioranza dei 24 milioni di italiani affetti da patologie croniche e malattie rare sono costretti a sostenere spese private: il 67,8% spende per visite specialistiche in regime privato o intramoenia, il 60,9% per l’acquisto di parafarmaci, il 55,4% per esami diagnostici, il 44,6% per l’acquisto di farmaci necessari e non rimborsati. Quasi la metà di chi necessita di assistenza pensa che i servizi erogati siano insufficienti per numero di ore, e un paziente su tre che ha bisogno di riabilitazione segnala la mancata erogazione del servizio.
La spesa sulla sanità nella Manovra di Bilancio 2024
La Legge di Bilancio 2024 appena entrata in vigore stanzia 11,2 miliardi di euro in tre anni per la sanità, e in particolare, come si legge in una nota del Ministero della Salute, per ridurre le liste d’attesa e valorizzare il personale sanitario. Secondo un’indagine realizzata dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri Fadoi, le nuove misure sono ritenute efficaci solo dal 9,87% degli intervistati, mentre per il 41,18% servono più assunzioni e per il 19,92% è necessario organizzare meglio le attività. Solo l’1.33% ritiene che bisognerebbe ricorrere di più al privato convenzionato.
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