La Repubblica di San Marino si prepara a diventare la nuova, prossima meta dei pensionati italiani ed europei? A determinate condizioni, però.
Il Portogallo nel corso di quest’anno cesserà il regime fiscale speciale per residenti stranieri non abituali. Dopo anni di esodo verso questo Paese all’estremità sudoccidentale dell’Europa, divenuto meta di molti pensionati italiani (e non solo), le cose cominciano lentamente a cambiare. Futura meta dei pensionati potrebbe essere la Repubblica di San Marino. Il piccolo Stato consente infatti una tassazione al 6%, per dieci anni, per coloro che prendono la residenza per la prima volta.
Non si tratta di un vantaggio a beneficio di tutti, ma solo di chi gode di redditi superiori a 50mila euro o di un patrimonio personale che supera i 300mila euro. Bisogna inoltre essere cittadini svizzeri o dell’Unione Europea, e garantire che almeno un terzo del patrimonio sia trasferito in una banca di San Marino e investito in titoli di Stato o altri strumenti finanziari. Se il trasferimento poi riguarda ex manager, dirigenti o funzionari di grandi aziende e organismi internazionali, la tassazione può essere ulteriormente ridotta al 3%.
Numeri piccoli, ma in crescita
Finora la piccola Repubblica non è stata particolarmente ambita come meta di chi vuole cambiare vita dopo la pensione, ma i numeri sono in crescita. Le residenze concesse nel 2021 sono state solo 17, nel 2022 sono diventate 29 e nel 2023 il doppio, 58.
La volontà di diventare attrattivi per i pensionati c’è, ed è stata espressa anche dal Segretario di Stato per le finanze e il bilancio di San Marino, Marco Gatti, che ha ribadito come non sia stato stabilito un numero di ingressi prefissato, ma l’obiettivo sia quello di incrementare le residenze, a determinate condizioni.
Per gli italiani in particolare potrebbe trattarsi di un’opportunità da cogliere, per posizione geografica, lingua e vicinanza culturale. Anche se San Marino dovrà contendersi la preferenza con altri Paesi favorevoli in termini di regimi fiscali a favore di pensionati, come la Grecia, la Tunisia, la Bulgaria, l’Albania e Malta, più vicini alle tasche di tanti cittadini in termini economici.
© Riproduzione riservata