Quasi un secolo fa – erano gli anni Trenta – la Little Italy di San Francisco, con i suoi 30.000 italiani, era la più grande comunità tricolore ad ovest del Mississippi.
Oggi gli italiani non sono così numerosi, sebbene ce ne siano ancora molti. North Beach è la roccaforte tricolore di San Francisco. Ci abita, fra gli altri, l’80enne Maria Magno che durante il Coronavirus cala il suo cestino come sta avvenendo oggi nei vicoli di Napoli con la spesa a domicilio o la “spesa sospesa”. Nel frattempo, racconta della sua famiglia, che fortunatamente sta bene, a Milano e a Torino.
Più in là, in un edificio modesto, abita Vincenzo Conte, che a San Francisco emigrò negli anni Sessanta e ancora oggi parla prevalentemente italiano. Accanto a lui Antonio Francavilla, che racconta com’era un tempo la città, soprattutto in riva al mare: «Quando ci arrivai negli anni Settanta, i pescatori qui parlavano quasi unicamente siciliano, mi sembrava di essere a casa, in Italia».
A Little Italy il pensiero è sempre rivolto all’Italia
Sono immigrati a San Francisco molti anni fa, parlano ancora un inglese elementare e oggi sono più soli che mai. Sono quelli della “vecchia generazione”, ma anche quelli che venendo in America, non hanno realizzato i loro sogni. Ad essersi accorto di loro è Guido Mastropaolo, che ha aperto da due anni una gelateria tricolore nel cuore di Bay Area. In questa parte d’America, infatti, l’italianità ha una sua storia ultra secolare e il gelato italiano è molto apprezzato non solo dai nostri connazionali.
Il gelato e il caffè sono due anti-depressivi naturali e oggi tutti ne hanno bisogno, sostiene Mastropaolo, il quale però ha anche notato che i nostri emigrati più anziani soffrono particolarmente in questo periodo: sono in apprensione non solo per ciò che succede in America, ma anche per le notizie frammentarie (e preoccupanti) che arrivano dall’Italia.
Condividere, il segreto per essere vicini
Così, Mastropaolo ha trovato il modo di stare loro vicino, condividendo non solo il suo gelato ma tutta una serie di prodotti tipici del nostro stile di vita. Con l’aiuto della figlia Teresa, che guida il furgone delle consegne, ha organizzato la spedizione di pacchi alimentari con prodotti tipici della nostra terra. Lo ha fatto anche con la collaborazione dell’Italian Community Service: ad oggi sono oltre 1.000 le consegne effettuate.
Oltre al gelato ha consegnato agli anziani italiani tanti altri prodotti. Tra questi, la crema di pistacchi della Sicilia, il cioccolato fatto in Umbria e la pasta dell’Abruzzo. «I vecchi immigrati non dimenticano facilmente l’Italia – sostiene Pietro Bonanno, direttore esecutivo di Italian Community Services – ed è importante consolare la comunità qui, in questi difficili momenti, in particolare chi non è riuscito a trovare il successo che sperava».
In sottofondo si sentono le campane di Saints Peter and Paul Church, una chiesa cattolica dove vengono ricordati anche i morti italiani del Covid-19. La Little Italy di San Francisco in questo periodo sembra davvero una piccola Italia, dove la solidarietà reciproca diventa lezione di vita anche per gli autoctoni.
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