Luciana Salvucci. Laureata in Pedagogia, ha insegnato nei licei, è stata dirigente scolastica e docente a contratto presso l’Università di Macerata. Ha scritto diversi testi di saggistica, poesia e teatro e molti sono stati pubblicati su riviste, antologie e cataloghi. Ha partecipato a Concorsi letterari nazionali e internazionali ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Al Concorso 50&Più partecipa per la seconda volta; nel 2020 ha vinto la Farfalla d’oro per la Fotografia. Vive a Macerata.
A Miriam
Appena arrivati ad ArtiStrada, alla vista della lunga fila prevedo una noia prolungata, ma di una pizza non si può fare a meno, per questo decidiamo di metterci pazientemente in coda, in attesa del nostro turno. Lo stare in piedi lungo la balaustra, come in esposizione, con giovani festosi seduti sulle panche davanti a tavole imbandite e boccali di birra, mi imbarazza; Elio si sente a suo agio.
Ci raggiunge un gruppo di amici. La fila sembra interminabile ma, come ogni anno, l’attesa è occasione di socializzazione.
Incontro compagni di Scuola elementare, frequentata a Colmurano nel vecchio monastero di Monte Loreto. Costruito fra il secolo XIV e il successivo, prima è condotto dai conventuali, poi, dal 1790, dal terzo ordine regolare. In seguito il monastero, detto di San Francesco, viene ceduto a privati. Le mura cariche di storia e i mitici boschi vicini, che di frequente andavamo a esplorare, hanno scortato la nostra infanzia.
Incontro amici di gioventù di altri paesi. Incontro colleghe invecchiate; studenti cresciuti, divenuti adulti, alcuni innamorati e felici, altri malinconici e seriosi. Mi vengono incontro per salutarmi, ma non sempre riesco a celare l’imbarazzo nel dover ammettere di non ricordare il loro nome. Dal tempo trascorso dagli anni del liceo sono cambiati. Non sempre è facile ritrovare negli affascinanti giovani dai gesti disinvolti, nelle ragazze truccate e procaci, che sono davanti a me, l’adolescente intimidito durante l’interrogazione, o la ragazza ancora assonnata, silenziosa, con il viso pallido della prima ora di lezione.
Ci annunciano che il nostro turno è arrivato. «Così presto?» Mi rammarico per il tempo troppo breve concesso alla parola e ai ricordi, e saluto l’ultimo incontrato.
Mi chiedono cosa ordinare. A differenza degli amici, non ho dubbi. «Una pizza bianca. Pizzagra! Come sempre, come tutti gli anni!». L’impasto pizza è fatto dalle sapienti mani di Norina, che canticchia seguendo l’armonia di ArtiStrada. Lei stende pizze tonde e sottili, poi condite con origano, feta greca, olive nere e pachino. Appena la portano al nostro tavolo, soffice e calda, non posso fare a meno di sorridere. Il profumo solleva un coro magico di mani, bocche, giocolieri, saltimbanchi, musiche e danze.
Per me Pizzagra è la pizza dell’arte, dell’amore, delle emozioni felici. Mangiarla sotto la luna d’argento che mi abbraccia come una grande madre, mentre gli innamorati si baciano, le canzoni di ArtiStrada raccontano storie, danzatori, cantastorie e funamboli colorano il mio paese incantato; ogni volta è una gioia grande. La strada è una porta aperta al bello, alla meraviglia, allo stupore inatteso.
Il sapore di Pizzagra esprime la nostra voglia di sorprendere e di sorprenderci, di conservare e realizzare un sogno di libertà, che possa elevare il senso della vita.
Al tavolo assegnato ci sono artisti, più o meno giovani; a turno narrano le loro imprese, a tratti volano leggeri con la fantasia. Le loro voci argentine si armonizzano con la musica. Anche i loro occhi sorridono sotto le ciglia. – Oh sì!
È bello perché tutti ascoltano le loro piccole o grandi risa e condividono commozioni parallele. L’arte è un modo di fare cultura, di concepire il mondo e l’amore. Nutre l’anima, genera contatti positivi, dà emozioni di luce, produce una sorta di affettuosa complicità tra una forma e una voce incontaminate e la reale quotidianità. Supera le barriere dei diversi mondi, geografici, espressivi e sociali e mira a una simbiosi culturale universale. Fa vivere in uno stato di grazia.
Ride anche la luna di luglio dietro il trapezio degli acrobati sospesi a mezz’aria mentre percorrono il vuoto, quando Miriam si avvicina. Così splendente da oscurare il tripudio delle danzatrici!
Nel piazzale la insegue il farisaico miracolo della luce del mangiafuoco, che si estende con le braccia distese a ringraziare il cielo immenso.
La poesia lungo le vie di ArtiStrada è un dono immateriale in versi di vissuti e memorie; è conoscenza di se stessi, degli altri e del mondo; è amalgama di attività artistica e sentimenti, emozioni, stati d’animo, condivisi o condivisibili. Una buona poesia, nello spirito degli organizzatori, può rappresentare il recupero di forme creative e libere di espressione lirica, accoglienza e relazioni amicali gratuite, non sempre presenti nell’odierna società del profitto.
È bella Miriam, timida e colorata, col vestito della festa e i petali della poesia tra le labbra. Arrossisce agli sguardi mentre recita i versi e intona il sorriso alla melodia della brezza. È grata ai presenti per l’omaggio alla sua attività artistica. Guarda con gli occhi azzurri spalancati il cielo estasiato che s’inarca fecondo sulla notte magica di ArtiStrada. Con le braccia lungo i fianchi, resta ad ammirare. Lo sguardo dritto all’amore.
Non ha paura del dolore lei. Stringe forte tra le mani la rosa scarlatta della poesia. I petali volano oltre le vette, dov’è la speranza di libertà.
All’improvviso! La rosa di Miriam oltrepassa le nuvole, sboccia nel cielo infinito.
Luccica! La sua poesia dentro la mente, dentro la vita, nel cuore della terra, nell’anima del cielo. Sboccia ovunque la rosa scarlatta della libertà.
Miriam suona il pianoforte delle stelle, declama i suoi versi alla luna.
Nella notte stellata di ArtiStrada applaudono alla rosa sbocciata. Gli applausi si sciolgono in musica. Gli innamorati assiepati sono ammaliati dalla melodia.
I bambini ascoltano incantati: i loro occhi sbattono di gioia. Tra i fuochi d’artificio il sorriso lucente di Miriam!
Coi capelli biondi accarezzati dal vento e i petali della poesia tra le labbra, lei danza tra le braccia del cavaliere azzurro.
Incanta tutti con la sua bellezza!