I più attenti al cambiamento climatico sono i giovani e gli anziani. A dirlo sono i risultati di una ricerca promossa da Assosalute e Human Highway che ha indagato sull’attenzione che le persone di diverse fasce di età hanno rispetto alle conseguenze sulla salute degli eventi legati al surriscaldamento globale.
Per condurre la ricerca, è stato preso in esame un campione di 1.069 persone, con più di 18 anni, abituate ad accedere alla rete: i più preoccupati delle conseguenze sulla salute sono risultati i giovani fra i 18 e i 24 anni (50,7%) e gli over 65 (53,5%).
L’85% della popolazione intervistata ha sofferto di almeno un disturbo riconducibile ad eventi atmosferici stagionali, e per prevenire le conseguenze sulla salute, quasi un italiano su due, il 45,2%, si affida al medico di base. Fra le altre risposte possibili, il 25% ha scelto l’automedicazione, il 21% ai rimedi naturali e il 20,9% al farmacista (erano ammesse più opzioni).
Relazione fra salute e cambiamento climatico
In generale, otto intervistati su dieci hanno sentito parlare della relazione tra salute e cambiamento climatico, e il dato cresce all’aumentare dell’età, con una prevalenza di donne rispetto agli uomini e di persone con un titolo di studio più elevato. Quasi una persona su due pensa che l’emergenza del clima abbia già avuto gravi conseguenze sulla salute di tutti, non solo su quella dei più fragili, e soltanto il 6,9% ritiene che non ci sia alcuna relazione.
Giovani e anziani, preoccupati allo stesso modo
I giovani risultano più preoccupati perché temono un’evoluzione negativa dei fenomeni climatici nel futuro e non sanno quale impatto avranno sulla loro salute. Gli anziani sono altrettanto allarmati perché si percepiscono già come più vulnerabili e riscontrano sintomi come stanchezza, sintomi influenzali fuori stagione, allergie prolungate, malesseri muscolo-scheletrici che possono essere ricondotti a sbalzi termici. Gli over 65 tendono sempre più spesso a rinunciare al mare e a preferire la montagna, proprio per evitare le temperature troppo elevate, e sempre più spesso chiedono consiglio al proprio medico rispetto a come affrontare l’estate, anche in termini di alimentazione e assunzione di farmaci.
Si tratta di un tema che sta assumendo grande rilievo anche secondo la Società italiana di medicina generale Simg che ha commentato i dati della ricerca parlando di fenomeno di autocoscienza della propria salute in rapporto alle informazioni e agli eventi, ricordando però che non tutto ciò che percepiamo deve essere automaticamente riconducibile agli eventi climatici, e che in generale il nostro organismo è in grado di adattarsi, se lo si mantiene in salute.
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