Oggi, nei Paesi industrializzati, le malattie di gran lunga più importanti in termini di mortalità e disabilità sono quelle cardiovascolari, come infarti e ictus. Esattamente come siamo abituati a fare per le malattie oncologiche, anche a difesa del cuore e dei vasi sanguigni è importante giocare d’anticipo attraverso la prevenzione.
CON GLI ANNI SERVE PIÙ CONSAPEVOLEZZA
Ci sono elementi immodificabili che concorrono allo sviluppo delle principali patologie a carico del sistema cardiovascolare. La familiarità, ad esempio, oppure l’età. Il cuore, infatti, lavora come una pompa in maniera incessante e per tutto il corso della nostra vita, irrorando i tessuti con sangue ossigenato e permettendo la distribuzione capillare delle sostanze nutritive: un impegno che merita qualche attenzione in più a mano a mano che crescono gli anni “di servizio”.
GENERE E FAMILIARITÀ
Gli uomini sono soggetti a pressione più alta e frequenza cardiaca maggiore e, dunque, sono più esposti a patologie cardiovascolari. Per le donne il rischio cambia nel tempo: in età fertile gli estrogeni prodotti dall’organismo hanno un effetto protettivo su cuore e vasi. Durante la menopausa, però, la produzione degli ormoni femminili cessa e le probabilità di patologie cardiovascolari diventano analoghe a quelle degli uomini. È importante che le donne (e i medici!) siano consapevoli della peculiarità della prevenzione cardiologica al femminile, per evitare che impreparazione, mancanza di controlli o poca conoscenza dei sintomi portino a diagnosi tardive. Altri fattori, invece, sono legati a comportamenti quotidiani e possono essere discussi con il medico per valutare eventuali terapie. È importante però sapere che a fare la differenza non è il singolo elemento, ma la somma totale.
L’IPERTENSIONE ARTERIOSA
Si parla di ipertensione quando la pressione arteriosa supera i valori considerati normali per età, genere e condizioni psicofisiche della persona. L’ipertensione si sviluppa quando le pareti delle arterie di grosso calibro perdono la loro elasticità naturale e diventano rigide, e i vasi sanguigni più piccoli si restringono. L’ipertensione affatica il cuore, può aumentarne le dimensioni, renderlo meno efficiente e favorire l’aterosclerosi. Uno specialista può suggerire stili di vita e terapie adatte.
L’IPERCOLESTEROLEMIA
Il colesterolo è un grasso che costituisce la membrana delle nostre cellule e svolge funzioni importanti per l’organismo. È prodotto per la maggior parte dal fegato, ma può essere introdotto con alimenti ricchi di grassi animali come carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo d’uovo e frattaglie. Se nel sangue ce n’è troppo (ipercolesterolemia) può danneggiare il rivestimento interno dei vasi, portare a placche aterosclerotiche che restringono o dilatano i vasi in modo anomalo, aumentando il rischio di infarti, ictus o aneurismi.
IL FUMO
Il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al cuore, aumenta la pressione sanguigna e il battito cardiaco, danneggia le arterie favorendo la vasocostrizione e lo spasmo, e favorisce la malattia aterosclerotica. Smettere di fumare vale la pena a qualsiasi età: la pressione del sangue e la frequenza del battito cardiaco diminuiscono dopo venti minuti dall’ultima sigaretta; il rischio di avere un infarto cardiaco si riduce del 50% dopo 1 anno; da 5 a 15 anni dopo avere smesso, il rischio di ictus si riduce al pari di quello di un non fumatore; dopo 15 anni, il rischio di una cardiopatia coronarica è simile a quello di chi non ha mai fumato.
OBESITÀ E SEDENTARIETÀ
Quasi un terzo delle malattie cardiovascolari (30%) potrebbero essere evitate se ci muovessimo 30 minuti al giorno. Serve però che l’attività sia costante e che duri almeno 20 minuti consecutivi. Secondo le indicazioni dei cardiologi, camminare ogni giorno di buon passo per 40-45 minuti (per una distanza di circa 5 km) è sufficiente per contribuire alla prevenzione dell’infarto e mantenere in salute l’apparato cardiovascolare.
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