È un magro “ristoro” per tutte quelle famiglie che hanno in casa un amico a quattro zampe. E di certo non sono poche. Basti pensare che sono 443mila le famiglie che possiedono uno o più cani, considerando solo quelle composte da over 75. Ad ogni modo, il piccolo “sollievo” è arrivato con la Legge di Bilancio 2021.
Infatti, tra le novità fiscali c’è anche quella dedicata alla detrazione delle spese mediche per la cura degli animali domestici. Dal 1° gennaio 2021 è previsto l’aumento del tetto massimo per la detrazione delle spese veterinarie sostenute per gli animali domestici. La soglia è stata elevata di 50 euro, passando da 500 a 550 euro. Qual è il vantaggio? Che è possibile “risparmiare” qualche euro in più in sede di dichiarazione dei redditi.
Come funziona
Ma se il tetto di spesa è stato elevato a 550 euro, la detrazione d’imposta è rimasta al 19%. Come pure la franchigia, pari a 129,11 euro. Questo vuol dire che all’anno il risparmio massimo per il contribuente è di 79,86 euro. Poco di più rispetto ai 70 euro circa dell’anno precedente. Ecco perché: dai 550 euro occorre sottrarre la franchigia di 129,11 euro. Il risultato sarà di 420,89 euro. Su questo si calcola il 19% della detrazione di imposta che dà un risparmio finale di 79,86 euro. In pratica nemmeno 10 euro in più rispetto alle spese sostenute nel 2020.
Rimane sempre il mancato diritto alla detrazione per chi sostiene spese entro la soglia della franchigia (cioè 129,11 euro). Il calcolo, infatti, parte dalla spesa eccedente la franchigia.
Facciamo un altro esempio: se in un anno il contribuente paga 300 euro di spese sanitarie, a questa somma vanno sottratti i 129,11 euro della franchigia. Sulla cifra restante – cioè 170,89 euro – andrà eseguito il calcolo della detrazione Irpef pari al 19%. Il risultato sarà di circa 32 euro di detrazione.
Cosa si può portare in detrazione
La detrazione riguarda visite, medicinali, analisi di laboratorio e interventi presso cliniche. Spetta a chi paga anche se non è proprietario dell’animale e indipendentemente dal numero di animali posseduti.
Ovviamente i pagamenti devono avvenire con mezzi tracciati. Quindi, con carte di credito, bancomat o versamenti bancari o postali. Le spese sostenute andranno portate in detrazione con la dichiarazione del 2022 sui redditi del 2021.
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