In tutte le Regioni d’Italia quello trascorso è stato il primo weekend di saldi 2024. Secondo i dati diffusi da Confcommercio, saranno 15,8 milioni le famiglie che approfitteranno degli sconti per fare acquisti, per una spesa media pro capite di 137 euro e un giro d’affari complessivo di quasi cinque miliardi di euro.
Se si comprano capi d’abbigliamento, la Federazione Moda Italia – Confcommercio ricorda che la possibilità di effettuare dei cambi della merce in periodo di saldi è sempre a discrezione del rivenditore, a meno che il prodotto non risulti non conforme o danneggiato. In questo caso la riparazione o la sostituzione sono d’obbligo, a patto che l’acquirente faccia presente il difetto entro due mesi dalla data di acquisto. Nel caso di acquisti online, il diritto di recesso o il cambio sono sempre consentiti entro i 14 giorni dalla ricezione del prodotto. Anche la prova dei capi non è obbligatoria ma resta a discrezione dell’esercente.
Prezzi e pagamenti saldi 2024
Il negoziante ha l’obbligo di esporre il normale prezzo di vendita, lo sconto, e il prezzo finale, e i prodotti proposti in saldo devono avere carattere stagionale. Se non dovessero essere venduti entro un certo periodo di tempo, dovranno subire un ulteriore deprezzamento. Pagamenti con carte di credito e bancomat devono essere non solo accettati ma favoriti.
Il Codice del consumo e le nuove tutele
Per offrire una maggiore tutela al consumatore, il Decreto Legislativo 26/2023 ha inserito delle modifiche al Codice del consumo e introdotto nuove regole per gli annunci di diminuzione dei prezzi: lo sconto deve essere relativo al prezzo più basso del prodotto nei trenta giorni che precedono i saldi, anche in caso di liquidazioni e vendite di fine stagione, al fine di limitare eventuali pratiche scorrette.
La nuova normativa vale per i negozi fisici e per quelli online, e chi non la rispetterà potrà incorrere in sanzioni dai mille ai 3.098 euro.
A cosa prestare attenzione?
La merce veduta in saldo deve essere esposta separatamente da quella non scontata, quindi è bene diffidare quando le promozioni applicate non siano ben visibili e chiare. Attenzione anche al prezzo che viene poi richiesto in cassa al momento del pagamento: se differisce da quello presentato negli espositori, farlo presente perché potrebbe trattarsi di un errore di registrazione. Ricordiamoci che il prezzo esposto è quello che vincola il rivenditore.
Se non si acquistano capi di abbigliamento ma altro genere di beni, come elettrodomestici o apparecchi tecnologici, occorre tenere presente che la garanzia di due anni vale anche per i prodotti in saldo, e in caso di malfunzionamento il negoziante ha l’obbligo di riparare o sostituire ciò che abbiamo acquistato. Può essere utile a questo proposito effettuare pagamenti tracciabili, oltre che conservare lo scontrino: se dovessimo perderlo, potremo sempre risalire alla transazione dai dati bancari e dimostrare l’acquisto.
Le scelte delle regioni per i saldi 2024
La Valle d’Aosta ha anticipato l’inizio dei saldi al 3 gennaio, tutte le altre regioni sono partite con le promozioni il 5, fatta eccezione per la maggior parte dei comuni dell’Alto Adige che inizieranno il 13 gennaio, con un ulteriore slittamento al 24 febbraio per quelli turistici, che termineranno il 23 marzo.
Il Lazio terminerà i saldi il 16 febbraio, Liguria, Puglia e Veneto il 18. Marche e Piemonte andranno avanti fino al primo marzo, Emilia Romagna e Lombardia fino al 4, Abruzzo, Umbria, Campania, Molise, Sardegna, Basilicata e Toscana fino al 5 e Calabria fino al 6. Il 15 marzo è il termine fissato dalla Sicilia, il 31 dalla Valle d’Aosta.
© Riproduzione riservata