Gennaro Saccone. Ingegnere, esperto della Protezione Civile per eventi naturali e verifiche sismiche, appassionato di viaggi, fotografia e tango argentino, recita in Commedie d’autore della tradizione napoletana. Vincitore di Premi Letterari nazionali e gli ultimi premi vinti sono: “Premio Domus Artis Mater” – Caserta, “Premio Raffaele Viviani” Napoli, Premio “Scrivi con le Stelle” – Roma, “Premio Poesia Filo d’Argento Auser” – Caserta. “Premio Poesia in vernacolo Accademia Gioacchino Belli” Roma. Blogger, collabora con Riviste Scientifiche online (come “New Age). Al Concorso 50&Più nel 2017 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la prosa e nel 2018 ha vinto la Farfalla d’oro per la prosa. Vive a Caserta.
Apro gli occhi come ogni mattina al suono della radiosveglia, alle 7:15. Il pezzo musicale in onda è proprio quello che mi girava per la testa ieri notte e che cercavo di canticchiare, l’assolo di Purple Rain di Prince. Mentre vado in cucina mi dico: “ Ma quanto ci manca il Profeta del Blues di Minneapolis!”. Mi avvicino al frigo e sullo sportello bianco noto un magnetino a forma di chitarra elettrica che non ricordavo, e chi l’ha messo? Boh! Verso il latte, mentre apro la scatola dei Corn Flakes integrali alla Curcuma e Zenzero originali USA, sul retro della scatola gialla c’è: “Grande Concorso Vinci un Viaggio a Minneapolis Sulle tracce del Profeta del Blues”. Quando si dice la sincronicità… Ma stamattina gira tutto intorno a quel blues?
Mi preparo per uscire, jeans, giubbotto e scarpe runFalcon, naturalmente color cobalto/motion.
Per le scale mi accorgo di una nuova vicina, una biondina dolce/aggressiva tipo Angelina Jolie, la mia passione! Mi fa:: “Le piace la nuova tinta delle scale?”. Incredibile…per le scale tutto è color cobalto/motion … Ma quando l’hanno fatto stanotte? Non le ricordo così. Mi pare che ieri sera fosse ancora tutto beige/cappuccino.
Passo davanti alla portineria, la portinaia mi grida: “E’ arrivata la raccolta dei film di Angelina Jolie!”. Ma chi l’ha ordinata? Io non ho ordinato nessuna raccolta.
Esco dal portone. Mi si blocca il respiro: tutti vestiti con giubbotto, jeans e scarpe color cobalto/motion, mentre le ragazze sono tutte biondina/aggressiva tipo Angelina Jolie.
Due ragazzi, con la custodia della chitarra a tracolla, commentavano: “E’ facile, dopo 5 lezioni ho imparato gli accordi di Purple Rain”.
“Adesso è troppo!!”, urlo da matto, “Ma che sta succedendo?”.
Non ce la faccio, non reggo, mi sento mancare, sto per venir meno. Mi afferra per il braccio e mi sostiene un signore dietro di me, vestito di nero, con gli occhiali scuri, che mi sussurra: “E’ quel Maledetto Algoritmo.”
“Cosa?”, balbetto.
“Io vengo da un’altra bolla, tranquillo. Ogni tanto capita. Sopratutto non dica più niente. Non posso stare molto qui. Lei è rimasto intrappolato in un Bug del Maledetto Algoritmo.”.
“E che cazzo è?”.
“Le ho detto di non parlare più!”.
Intanto due attacchini montano un tabellone pubblicitario con un’enorme banana.
“Tranquillo, stia zitto e mi ascolti. Lei è rimasto prigioniero in un’alterazione degli stati della coscienza percettiva sopraffatta da troppi Captology e Persuasive Software più i vari Spyware che hanno preso il sopravvento causando uno split- brain dissociativo sul flusso combinato degli aspetti relazionali correlati”.
L’angoscia cresceva, nemmeno riuscivo a replicare. Il tizio ebbe compassione del mio stato e continuò: “Tieni presente quando vuoi comprare l’Integratore energizzante supervitaminico in compresse verde/viola su Amazon e poi ti compaiono online ovunque annunci di Integratore in compresse verde/viola? E la a realtà comincia a funzionare come un Algoritmo di Facebook di Google o di Amazon.
Ti è mai capitato di veder poi comparire pillole verde/viola dell’Integratore su tutti i siti, trovare su YouTube gruppi rock che suonano dopo aver buttato giù da un flacone gigante compresse verde/viola dell’Integratore, mentre su Youporn assisti a performance meravigliose e, naturalmente, sul comodino compare ammiccante l’agognato Integratore?
Ecco questo è l’Algoritmo, e cosi ci richiudiamo in una prigione creata dai nostri stessi desideri, senza mai la possibilità di uscirne o di cambiare i nostri gusti, senza la possibilità di essere sorpresi da qualcosa di inaspettato o meravigliati da diversità. Condannati ad essere prigionieri di se stessi e dei propri limiti senza alcun divenire.”.
“E come si esce da questo Inferno?”, urlo io.
E’ stato un errore. Avrei fatto meglio a stare zitto. Il tizio dietro di me è sparito.
Il cielo prima si oscura, come per un temporale, poi si fa rosso, rosso fuoco. La strada viene invasa da un fiume di lava e sullo sfondo si erge una figura minacciosa con gigantesche corna sulla fronte, erta lentamente contro cielo sanguigno.
Quando sto per soccombere, MI SVEGLIO. Mi sveglio tutto sudato.
E’ stato un incubo, ma che paura! Maledetto Algoritmo, ma che mi sarò mangiato mai ieri sera? Di sicuro devo correre a cancellare la Cronologia dal Pc.
Sudo freddo: sono le 7:15 e la radiosveglia suona Purple Rain di Prince.
No, sono finito su una giostra da cui non riesco a scendere più.
“Non ne posso più! Voglio uscire da questa storia. Voglio uscire!”.
Sopraffatto da un senso di angoscia e di oppressione, schiacciato da una minaccia invisibile, sento il mio cuore battere impazzito senza controllo, sento il mio corpo risucchiato da un vortice senza riuscire a reagire.
Vengo via da una pietra sparsa tra altri miliardi di pietre sparse nell’universo.
Mentre cercavo Dio nell’Universo, incappo in un Buco Nero. Un’enorme energia di attrazione. I buchi neri, dopo rutto, non sono poi così neri. Mentre mi assorbiva risucchiandomi, feci un pensiero strano. La mia vita terminava in modo specularmente opposto a come aveva avuto inizio.
L’ultima cosa che ricordo è che mi chiesi: “Che mi è successo?”.