Il 69% degli ospiti delle RSA inglesi vive in strutture inadeguate per l’assistenza. A dirlo è l’ultima indagine degli ispettori della Commissione per la qualità delle cure sanitarie, che rivela un sistema che tende a penalizzare i più fragili anche dal punto di vista economico, perché le case di cura meno organizzate hanno maggiori probabilità di ospitare i residenti a basso reddito.
Lo Stato prevede un sussidio per il pagamento della retta ove il reddito personale non lo consenta. E sono almeno i due terzi degli anziani che risiedono in struttura a trovarsi in questa condizione, con un patrimonio inferiore alle 23 mila sterline annue. Se si considerano solo le residenze di alto livello, l’autofinanziamento riguarda invece più del 50% degli ospiti.
La spesa media settimanale è di circa 1.000 sterline per chi paga la retta con mezzi finanziari propri. Mentre scende intorno alle 600 sterline a settimana per chi riceve il sussidio.
“È evidente che il finanziamento pubblico non è sufficiente a fornire standard sempre adeguati”, spiega Charles Tallack, vicedirettore della Health Foundation. “Sono proprio queste cifre a rivelare un sistema di assistenza a due livelli di fatto inaccettabile.”
RSA inglesi: le differenze territoriali
I dati del rapporto della Commissione mostrano anche le differenze a livello territoriale. Il sud- est rivela la più alta percentuale di autofinanziamenti (45% degli ospiti), mentre il nord-est la più bassa (25%).
Non bisogna pensare però che tutti gli autofinanziamenti riguardino persone ad alto reddito, perché tanti di loro si trovano in gravi difficoltà finanziarie per sopperire ai costi dell’assistenza in struttura. “Molte persone pagano tariffe più alte del dovuto – ha spiegato l’avvocato Joanne Ellis, che si occupa di casi legati alla sanità e all’assistenza – in alcuni casi ben al di sopra delle proprie possibilità, e per questo si indebitano oltre ad alimentare un sistema che si basa su un’ingiustizia sociale.”
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