Dopo mesi di isolamento, ora gli ospiti delle Residenze Socio Assistenziali potranno ricevere in sicurezza le visite di amici e parenti. Non si tratta di un “Liberi tutti”, ovviamente. Ci potrà essere un solo visitatore e per mezz’ora. Niente baci o abbracci, nessun contatto diretto. Resta l’obbligo del distanziamento di almeno un metro.
L’Istituto Superiore di Sanità ha infatti pubblicato un nuovo documento, Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali, per fornire tutte le informazioni e direttive del caso.
È in realtà l’aggiornamento di un precedente documento, pubblicato ad aprile quando la situazione dell’emergenza Covid-19 era molto diversa rispetto a quella attuale. «Si tratta di un documento importante che, proprio in virtù della specificità della popolazione a cui è dedicato, viene aggiornato in relazione al contesto degli scenari epidemiologici – spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità -. Nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali sono ospitati, oltre agli anziani, anche soggetti con patologie croniche, affetti da disabilità di varia natura o con altre problematiche di salute, anch’esse da considerarsi fragili e potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave se colpite da Covid-19».
Il benessere degli anziani e delle persone fragili, di coloro che vivono lontani dai nuclei familiari per motivi di non autosufficienza, è intimamente collegato anche alla loro sfera emotiva. «La possibilità di poter incontrare i propri cari e di alimentare la loro vita relazionale non è ininfluente sul loro stato di salute e perciò, oggi che la situazione epidemiologica lo permette, dopo gli sforzi fatti per frenare i contagi, è necessario imboccare una strada che riporti gradualmente alla normalità», spiega Paolo D’Ancona, ricercatore dell’ISS e coordinatore del gruppo di lavoro multidisciplinare che ha realizzato il Rapporto.
Le visite vanno programmate
Nel documento è dedicato ampio spazio al capitolo visite di famigliari o di amici. Le indicazioni prevedono che ogni struttura debba definire un protocollo scritto con regole chiare, consultabile e recepito dai famigliari. Saranno necessari appositi percorsi per limitare il transito dei visitatori nelle aree comuni con itinerari di entrata e di uscita separati.
Le visite dovranno avvenire in locali prestabiliti e separati dalle aree comuni. Dove possibile, anche all’aperto. I visitatori debbono disporre di servizi igienici esclusivi. Le visite vanno programmate e l’ingresso è possibile per un solo famigliare. Ai minori non è consentito fare visita.
Il visitatore sarà sottoposto alla misurazione della temperatura con termometri o termoscanner, oltre che alla compilazione di un breve questionario o intervista da parte di un operatore. Tutti gli accessi devono essere registrati e le informazioni raccolte andranno conservate per 14 giorni.
Sì alla mascherina, no ai guanti
I visitatori dovranno indossare la mascherina correttamente per tutto il tempo della visita. Una mascherina medica o chirurgica o altro dispositivo appropriato a seconda della valutazione del rischio da parte della struttura. I filtranti facciali (FFP2 o FFP3), se utilizzati, non devono essere dotati di valvola. All’ingresso della residenza sarà necessario effettuare una attenta igiene delle mani con il gel idroalcolico messo a disposizione dalla struttura stessa. I visitatori non dovranno indossare guanti, a meno che essi non siano stati forniti dalla struttura e indossati all’interno della struttura solo dopo l’igiene delle mani. Se la visita si svolge presso il letto dell’ospite, è previsto un solo congiunto. Vanno vietati i contatti fisici tra visitatori e residenti (no a baci o abbracci) e distanziamento di almeno un metro. La durata della visita non può superare i 30 minuti per permettere l’ingresso di altri visitatori e il rispetto delle regole comportamentali.
Le indicazioni contenute nel documento
Oltre alla riapertura degli incontri con i pazienti nel documento sono contenute anche le indicazioni aggiornate per: riprendere attività di gruppo; ricominciare in sicurezza le attività a regime delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali, sempre nel rispetto del distanziamento fisico; garantire nuovamente l’accesso alle strutture tramite i ricoveri finora bloccati; garantire procedure sicure nei reingressi dagli ospedali.
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