Rosie ha 73 anni e adora correre, tanto che ha trasformato la sua passione in un’occasione per fare beneficenza. A luglio del 2018 è partita da Brighton, in Inghilterra, per raggiungere Kathmandu, capitale del Nepal, attraversando l’Europa e percorrendo un totale di 9.656 chilometri.
L’obiettivo di questo percorso era quello di raccogliere fondi per le comunità del Nepal colpite dal terremoto del 2015: «Non si tratta solo di dare cibo alla gente. Si tratta di aiutare queste persone a coltivare le proprie terre, a sfruttare i propri talenti», ha detto Pope in un video che la ritrae mentre fa jogging dalla Moschea Blu alla Basilica di Santa Sofia, le principali attrazioni turistiche di Istanbul. Il Nepal, infatti, sta ancora lavorando per ricostruire ciò che è andato distrutto con il terremoto di magnitudo 7,8 avvenuto quasi cinque anni fa e in cui hanno perso la vita più di 9.000 persone.
Per questa causa Rosie corre circa 20 km al giorno trainando un carrellino in cui trasporta tutti i suoi beni di prima necessità e in cui si rifugia durante la notte per poter dormire. Purtroppo, in una delle sue mezze maratone giornaliere, la settantatreenne è persino caduta provocandosi alcune abrasioni sul viso e sul corpo, un incidente che tuttavia non ha affatto spento la sua motivazione e il suo desiderio di proseguire.
La signora britannica è sempre stata un’avventuriera: dopo essersi sposata poco più che ventenne, infatti, lei e suo marito Colin comprarono un catamarano di 9 metri e salparono alla volta dell’Italia. Durante quel viaggio, Rosie partorì il suo secondo figlio a bordo della barca.
Quello fu il primo di una lunga serie di viaggi per i mari del mondo: nel 1971, la famiglia Swale Pope partì da Gibilterra attraversando l’Oceano Atlantico, il Canale di Panama e l’Oceano Pacifico fino a raggiungere l’Australia nel 1973. Una traversata di oltre 48.300 chilometri che rischiò di concludersi in una tragedia per ben tre volte.
Dieci anni dopo, Rosie ha navigato anche da sola con l’obiettivo di diventare la quarta donna al mondo ad aver attraversato l’Oceano Atlantico. Anche in questo caso, senza non poche difficoltà, è riuscita a portare a termine la sua missione dopo 70 giorni. Ma la navigazione non è stato il suo unico successo. Nel corso degli anni, infatti, Rosie ha raggiunto molti traguardi tra cui l’aver percorso più di 2.500 chilometri a cavallo attraverso il Sud America, aver partecipato a 27 maratone in 27 giorni in tutto il Regno Unito e aver completato due volte la Maratona della Sabbia, la corsa di 250 chilometri lungo il deserto del Sahara. Riconosciuta come uno dei maratoneti “solisti” dalle distanze più lunghe del globo, nel 2004 ha corso in tutto il mondo per raccogliere fondi di beneficenza e nel 2015 ha corso negli Stati Uniti, da New York a San Francisco, per onorare il suo defunto marito, Clive, morto di cancro alla prostata. Nel suo libro Just a little run around the world (Una piccola corsa attorno al mondo) Rosie ha raccontato la forza dello spirito umano quando è spinto ad abbracciare un nobile sogno.
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