Quando decidi di cambiare vita, hai molte strade per farlo. Robert Peroni, di cui stiamo per raccontare la storia, ne ha scelta una tutt’altro che facile. Ha realizzato quello che molte persone sognano spesso di fare: lasciare il proprio mondo e ritrovare se stessi in un’altra realtà.
Dall’altopiano del Renon alla Groenlandia
Robert Peroni questa nuova realtà l’ha inseguita, l’ha scovata, l’ha fatta sua. Medico, psicologo, alpinista ed esploratore originario dell’altopiano del Renon (Bolzano), da quarant’anni si è trasferito sulla costa orientale della Groenlandia, a Tasiilaq. Ed è lì, in quel posto sperduto del mondo, che ha dato vita alla Red House, una struttura ecosostenibile, che ha creato dal nulla e che si prende cura della popolazione locale, gli Inuit, il popolo del ghiaccio e del freddo. Quella stessa struttura che, nel corso degli anni, è diventata sempre più apprezzata. E sempre più visitata, nonostante si trovi in un posto non propriamente a portata di mano.
Da un anno in isolamento: la prova più difficile
Classe 1944, Peroni nella sua vita si è interfacciato con varie difficoltà. Ma adesso è alle prese con una particolarmente complicata. Stiamo parlando della pandemia che ha sconvolto l’intero pianeta, non risparmiando neanche le persone che vivono nelle terre più remote.
È da un anno che Peroni è in isolamento. Il Coranavirus fa paura, ma terrorizza una popolazione che è priva di difese naturali e che si è separata, dal resto dell’umanità, da oltre mille anni. Ecco perché già dal 12 marzo 2020 hanno chiuso tutto, temendo che il virus, una volta arrivato, potesse compiere una strage. Ma fortunatamente così non è stato e, dopo poche settimane di isolamento, è tornata la tranquillità.
I turisti non tornano, parta la campagna di raccolta fondi
I turisti, però, quelli non sono mai più tornati purtroppo. E per un’attività che ha costruito il suo successo grazie al passaparola dei visitatori internazionali, è dura sbarcare il lunario. I supermercati sono vuoti e Peroni, come ha raccontato in vari appelli tv, va avanti a riso e scatolette.
È per questo che ha lanciato una raccolta fondi, sulla piattaforma gofundme.com. Proprio per aiutare la sua creatura, la “Red House”, a salvarsi. E con lei coloro che l’hanno costruita e tenuta in vita. Peroni, infatti, ha dato lavoro a 74 persone. Ma il popolo del web ha risposto al suo appello, e sono stati donati già oltre 80mila euro. E l’obiettivo da raggiungere, 100mila euro, sembra vicino.
(Foto apertura tratta da filmato YouTube)
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