Il riscatto della laurea – ovvero il versamento all’Inps, o altra cassa previdenziale, di un importo destinato ai contributi previdenziali per gli anni di studio universitario – quest’anno vede salire i costi. Si passa dai 5.700 ai 6.100 euro annui.
Serve ad aumentare l’anzianità contributiva per raggiungere i requisiti di pensionamento ma anche per incrementare il proprio montante contributivo. E quindi il valore della propria pensione, in misura pari al numero di anni riscattati. Il riscatto della laurea si profila come un’interessante opportunità per chi comincia la propria carriera lavorativa più tardi.
Il riscatto della laurea agevolato, ordinario e quello per chi non è occupato
Dal 2019 la Legge di Bilancio ha previsto una forma di riscatto agevolato a un costo ridotto, ma da quest’anno la spesa sarà maggiore a causa dell’inflazione: se fino allo scorso anno l’importo era di 5.700 euro annui, oggi passa a 6.100 euro.
Nel riscatto ordinario il costo varia in base al reddito dell’interessato, ma con l’aumento del reddito minimo imponibile per artigiani e commercianti, ora fissato a 18 mila euro, diventa più conveniente solo per chi non supera questa soglia.
Da quest’anno, inoltre, l’Inps ha introdotto la possibilità di trasferire gratuitamente il montante contributivo generato dal riscatto di laurea anche per chi non ha un lavoro.
Il calcolo
La cifra del riscatto cambia in base al periodo in cui sia stata conseguita la laurea. Per chi si è laureato prima del primo gennaio 1996 o fino al 31 dicembre 2011 con 18 anni di contribuzione precedenti al 1996, si applica il metodo della riserva matematica. Per chi si è laureato dopo il 1996, si utilizza il metodo “a percentuale”, calcolando l’aliquota sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi prima della domanda.
Le condizioni per il riscatto
Il riscatto può essere richiesto, come abbiamo visto, sia da lavoratori occupati che inoccupati, purché il titolo di studio sia stato effettivamente conseguito. La spesa da sostenere si fa più onerosa al crescere dell’età, perciò converrebbe procedere il prima possibile. Le somme versate per il riscatto sono detraibili dalle imposte, e se sostenute dai genitori per i figli, detraibili al 19%; gli anni di studio riscattabili riguardano tutti i corsi di laurea (triennale, a ciclo unico, specialistica) ma non i master; in caso di lauree conseguite all’estero, occorre che siano riconosciute ufficialmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Ovviamente si possono riscattare solo gli anni in corso e non quelli fuori corso, se non siano stati già coperti da contributi lavorativi.
La rateizzazione per riscattare la laurea
La cifra del riscatto può essere rateizzata fino a 120 rate da corrispondere prima della pensione. I dipendenti pubblici possono continuare la rateizzazione anche dopo l’uscita dal lavoro. La domanda di riscatto può essere effettuata online attraverso il portale Inps, rivolgendosi a Caf e intermediari, o telefonicamente. Per una prima stima dei costi, sul sito di Inps è disponibile un simulatore online.
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