Negli ultimi quarant’anni la temperatura in Italia ha continuato ad aumentare costantemente, con un’impennata dal 2018 a oggi secondo un’indagine di Meteo.it
Con il riscaldamento globale la crescita delle temperature in Italia è stata costante, con un innalzamento massiccio nel 2018. È la conclusione a cui sono giunti i meteorologi de IlMeteo.it che hanno realizzato, in esclusiva per il Corriere della Sera, un lavoro di monitoraggio dei dati climatici del nostro Paese, dal 1° gennaio 1985 al 31 dicembre 2023.
La ricerca
La ricerca meteorologica si basa sulla raccolta di 185 milioni di dati, ed è articolata sulla base di cinque parametri: temperatura media annuale, anomalia della temperatura media mensile, notti tropicali con minime superiori ai 20 gradi, giorni di caldo estremo e gelo.
Quanto emerge non è soltanto l’aumento delle temperature e la pressoché scomparsa del freddo, ma anche l’aumento degli eventi meteo come grandinate, naufragi, alluvioni, perché proprio il caldo aumenta l’energia potenziale in gioco e funge da “combustibile” per lo sviluppo delle cosiddette supercelle, ovvero i fenomeni più pericolosi in termini di potenza sprigionata e potenziali danni.
Le conseguenze del riscaldamento globale in Italia
Un aumento generale delle temperature sta portando allo scioglimento dei ghiacciai delle Alpi, e a lunghe fasi di siccità fino alle fortissime ondate di calore provocate dalla presenza dell’anticiclone africano, anch’essa correlata al riscaldamento globale.
Fra le città capoluogo, quella che ha registrato il maggiore aumento di temperatura è Rieti, che è passata dai 13° degli anni Ottanta ai 17° di oggi, seguita da Forlì, Reggio Emilia e Cuneo. Fra le grandi città, Torino sale di 2,2° come temperatura media annuale, Milano di 1,9°, Roma di 1,8°, Napoli e Firenze di 1,3°.
Le notti tropicali
Se si considera il dato della temperatura notturna, considerando come notti tropicali quelle in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20°, Bergamo è la città dove è aumentata di più: da una media di 8 notti annue nel 1985, si è passati a 62 nel 2020. A Milano si è passati da 21 a 71, con una proiezione di 80 per il 2030, a Roma da 51 a 84, a Napoli da 48 a 93.
Temperature mensili
Il mese che presenta più anomalie è giugno, perché l’estate inizia sempre prima e finisce più tardi, con una durata che ormai è pari a circa 5 mesi. Il mare tende a immagazzinare sempre più calore, col risultato che in giugno la temperatura media è più alta di 8 gradi rispetto alla media stagionale. A presentare le anomalie più evidenti sono gli anni dal 2015 in poi.
L’anomalia che diventa normalità
Secondo l’analisi di IlMeteo.it, la proiezione delle temperature al 2030 fa pensare che quella che oggi sembra ancora un’anomalia diventerà la normalità. Il motivo è che stiamo continuando a immettere in atmosfera quantità esorbitanti di gas ad effetto serra, a causa della combustione dei combustibili fossili, come anidride carbonica, metano e protossido di azoto. Questi gas, come sostengono gli studiosi, impediscono che una parte dei raggi solari venga riflessa nello spazio, e resti dunque intrappolata nell’atmosfera provocando l’aumento del calore.
(Foto apertura: Vereshchagin Dmitry/Shutterstock.com)
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