Sono oltre 200mila gli anziani ospiti nelle Residenze Sanitarie Assistite. Telefonate o videochiamate, laddove è stato fattibile, non bastano più. Da marzo scorso con i vari Dpcm era stato stabilito che le visite erano limitate «ai soli casi indicati dalla direzione della struttura».
Ora, con l’ultima circolare, il Ministero della Salute, pur nell’autonomia di ogni struttura sanitaria, ha dato il via libera alle visite – che dovranno essere effettuate comunque nella massima sicurezza – incentivando anche la possibilità di contatti telematici.
Misure alleggerite per salvaguardare il benessere degli ospiti nelle Rsa
Le misure restrittive vanno alleggerite per non compromettere ulteriormente il benessere fisico, mentale ed emotivo degli ospiti. Una questione che nella circolare è messa ben in evidenza: «Il distanziamento fisico e le restrizioni ai contatti sociali hanno determinato una riduzione dell’interazione tra gli individui e un impoverimento delle relazioni socioaffettive». A questo si aggiunge «un aumentato rischio di peggioramento di patologie di tipo organico. Inoltre, anche i familiari hanno dovuto affrontare la distanza dal proprio caro e la conseguente difficoltà ad offrire sostegno e supporto affettivo in un momento difficile come quello attuale».
L’apertura alle visite è frutto delle proposte della “Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana”, istituita presso il Ministero della Salute l’8 settembre scorso. Le indicazioni della Commissione sono state allineate con quanto previsto dall’ultima versione del rapporto Iss, Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali. Ma ecco le principali indicazioni contenute nella circolare.
Visite in presenza e a distanza
Le visite devono essere effettuate in sicurezza tramite adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali. Le direzioni sanitarie debbono perciò predisporre un piano dettagliato per assicurare la possibilità di visite in presenza e contatti a distanza in favore degli ospiti delle strutture. Si sollecitano soluzioni come “sala degli abbracci” dove un contatto fisico sicuro può arrecare beneficio agli ospiti in generale ed a quelli cognitivamente deboli in particolare. Debbono comunque essere previsti, per le eventuali diverse tipologie di soluzioni individuate, adeguati protocolli per garantire il contenimento del rischio e la sicurezza degli ospiti, dei lavoratori, dei volontari e dei visitatori.
Tamponi rapidi per i visitatori
Per ristabilire e favorire gli accessi dei visitatori in sicurezza si raccomanda di promuovere strategie di screening immediato, tramite la possibilità di esecuzione di test antigenici rapidi ai familiari o altri visitatori degli assistiti. Questi test possono essere effettuati direttamente in loco. Tampone o non tampone negativo, dovranno comunque essere osservati scrupolosamente tutti i comportamenti anticontagio (mascherina, distanziamento, ambienti ad hoc destinati alle visite), si sottolinea nella circolare.
Le visite agli assistiti in isolamento o in quarantena possono essere consentite secondo la valutazione dei direttori delle strutture e in base alle possibilità di gestire in modo completamente autonomo le aree con pazienti Covid-19 da quelle con gli assistiti negativi e con staff differenziato. In caso di isolamento, vanno potenziate le possibilità di relazioni a distanza con diverse modalità e garantite in modo costante le informazioni sullo stato di salute degli ospiti ai propri familiari.
Ripresa delle attività sanitarie e sociosanitarie
Ma nella circolare è indicata anche la ripresa delle attività sanitarie e sociosanitarie eventualmente sospese (ad esempio, fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale). Inoltre, deve essere facilitato l’apporto degli assistenti sociali, assistenti personali e del volontariato. Il tutto sempre e comunque nel rispetto delle previste misure di contenimento del rischio.
Le visite negli Hospice
Data la particolare natura degli Hospice, invece, le visite vanno il più possibile consentite. Le persone autorizzate dovranno comunque essere in numero limitato e andranno osservate tutte le precauzioni raccomandate per la prevenzione del contagio. Nelle situazioni di fine vita, su richiesta dell’assistito o dei familiari, si può anche autorizzare l’assistenza spirituale. Se non è possibile in presenza anche attraverso modalità telematiche.
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