Riordinare, che piacere! Molti lo trovano rilassante, altri lo detestano e quando arriva il momento delle cosiddette “Pulizie di Pasqua” preferirebbero chiudere tutto dentro un armadio e non pensarci più.
Ma niente paura, ci pensa Marie Kondo! La scrittrice giapponese, infatti, è forse la più grande esperta al mondo di economia domestica e negli ultimi anni non si è fatto che parlare di lei. Già nel 2011, infatti, la trentaseienne ha pubblicato in Giappone un manuale in cui proponeva il metodo KonMari da lei ideato: un modo per riordinare le proprie case dividendo gli oggetti in diverse macro-categorie e decidendo se conservare o meno ogni cosa in base alle emozioni provate.
Il manuale ha avuto così tanto successo che è stato tradotto e pubblicato in più di trenta Paesi, arrivando in Italia nel 2014 con il titolo Il magico potere del riordino. Ne sono state vendute oltre tre milioni di copie e hanno fatto di Marie una delle 100 personalità più influenti del 2015 secondo il Times. Lo scorso anno, poi, il metodo KonMari è sbarcato su Netflix in una serie di otto puntate in cui la ragazza giapponese si recava nelle case di alcune famiglie per aiutarle ad applicare le sue regole.
Si tratta, insomma, di un lavoro che richiede un po’ di tempo e sembra adattarsi perfettamente alle ore libere di queste giornate. E anche se può sembrare noioso, secondo Marie il riordino (o “decluttering” in inglese) porta benefici alle nostre case, ma anche a noi stessi.
La prima regola è quella di dedicarsi ad una stanza per volta, pezzo per pezzo: ad esempio, si può cominciare dall’armadio per poi procedere con i cassetti del comodino e via dicendo. Ogni oggetto toccato dovrà rievocare delle emozioni passate, farci sentire bene, in caso contrario è obbligatorio che finisca nella pila delle cose da buttare. Niente più “lo metterò quando sarò dimagrito”, insomma. Il metodo, inoltre, incoraggia il riordino per categoria, non per posizione, quindi si comincia dai vestiti, passando poi a libri, ai documenti, ai komono (il termine con cui Marie si riferisce agli oggetti vari) e infine agli articoli sentimentali. Un passaggio fondamentale, secondo la giapponese, è il ringraziamento degli oggetti prima di gettarli per sempre. Questo è un retaggio della cultura giapponese e dello shintoismo, quella credenza secondo cui tutti gli oggetti sono emanazioni della divinità e per questo vanno amati e rispettati.
Ma quali sono i benefici di questo metodo? In primo luogo, la “sintonizzazione”: mentre selezioniamo gli oggetti di cui liberarci, infatti, esaminiamo la nostra storia e le nostre abitudini sintonizzandoci su noi stessi e sui nostri bisogni. Successivamente, l’idea di fare spazio tra le cose materiali si lega fortemente al pensiero di fare spazio anche dentro noi stessi, liberandoci dei pensieri negativi o dei ricordi più dolorosi.
In ultimo, pensare di prendersi un impegno con sé stessi in vista del futuro è legato ai concetti di speranza e di continuità: il pensiero di dedicare cinque minuti al giorno al riordino e, quindi, di dedicare cinque minuti a sé stessi può essere un buon modo, soprattutto in questi giorni, di guardare avanti con positività.
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