Appello delle 60 organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza alla Vice Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali per evitare il naufragio della riforma. Il ‘Manifesto’ sancisce i criteri da rispettare nella scrittura dei Decreti attuativi
In Italia la non autosufficienza riguarda circa 10 milioni di persone, tra anziani, caregiver familiari e assistenti professionali. A marzo è stata approvata la Legge di riforma dell’assistenza (Legge Delega 33/2023), attesa da 25 anni, che per molti può rappresentare un passaggio decisivo, dal punto di vista sociale e culturale.
A seguire con attenzione e costanza gli sviluppi della riforma, nel 2021 è nato il Patto nazionale per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, sottoscritto a da un’ampia coalizione sociale, ideato e coordinato da Cristiano Gori. Il Patto raggruppa la gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese.
Sono state queste organizzazioni e forze sociali aderenti al Patto a chiedere e ottenere l’introduzione della riforma nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La riforma, non prevista nella versione del PNRR del gennaio 2021, è stata infatti inserita in quella definitiva presentata a fine aprile, proprio in seguito all’attività di pressione delle realtà del Patto.
Ora, entro la fine di gennaio, il Governo presenterà i Decreti Legislativi della riforma, che dovrebbero tradurre l’impianto normativo generale in indicazioni puntuali: un passo decisivo e cruciale, per cui il Patto ha deciso di presentare un Manifesto, in cui illustra i criteri da rispettare affinché i Decreti siano coerenti con le indicazioni della Legge 33/2023 e rispondano adeguatamente alle esigenze e alle aspettative di anziani e caregiver. Il documento è stato inviato alla viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.
I dodici criteri
Nello specifico, sono dodici i criteri che le associazioni aderenti al Patto hanno sancito, suddivisi in quattro macro-obiettivi: primo, costruire un sistema unitario; secondo, introdurre nuovi modelli d’intervento; terzo, sostenere i diversi soggetti coinvolti nella non autosufficienza; quarto, utilizzare un metodo costruttivo.
I criteri sono accompagnati da un set di indicatori operativi che, successivamente alla presentazione pubblica dei Decreti, permetteranno di verificarne l’effettivo rispetto. Entro fine gennaio, in attuazione della Legge Delega 33/2023, il governo presenterà i Decreti Legislativi, che dovrebbero tradurre l’impianto normativo generale in indicazioni puntuali. Per le 60 organizzazioni del Patto, non si può sottovalutarne il peso decisivo.
Attraverso il ‘Manifesto’ la comunità italiana della non autosufficienza ha rilanciato il suo appello a sostegno dell’assistenza a circa 10 milioni di persone: sono gli anziani non autosufficienti, i loro caregiver familiari e chi li assiste professionalmente. Tuttavia, l’assenza di finanziamenti dedicati in Legge di Bilancio – con un esito contrario alle diffuse aspettative – ha rappresentato una delusione cocente. Ora arriva l’occasione per cambiare direzione.
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