Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza ha pubblicato con Maggioli Editori una guida. I tre obiettivi e le prospettive di una riforma che interessa quasi 15 milioni di persone in Italia.
“Alla ricerca del futuro. La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti”: è questo il titolo del nuovo volume curato dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza e appena pubblicato da Maggioli Editore. Una vera e propria guida, per conoscere e approfondire la riforma e promuovere il confronto pubblico. La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, attesa e invocata nel nostro Paese da circa 25 anni, è stata introdotta con la Legge Delega 33/2023 e il successivo Decreto Attuativo 29/2024.
Il volume, in sintesi
Il volume si propone come una guida chiara e accessibile, che illustra e mette a fuoco gli elementi principali della riforma, evidenziandone punti di forza e criticità. Il testo si articola in quattro parti: le prime tre sono dedicate, rispettivamente, ai tre obiettivi della riforma, mentre la quarta e ultima parte propone una visione d’insieme sulla riforma e sulle sue prospettive.
Il libro (nella foto, a destra) può essere acquistato in formato cartaceo, ma è anche disponibile gratuitamente in formato digitale: obiettivo del Patto è infatti divulgarlo il più possibile, al fine di garantire una più ampia e diffusa conoscenza di una riforma che interessa quasi 15 milioni di persone: “Gli anziani non autosufficienti sono persone con disabilità di natura fisica (motoria), sensoriale e/o mentale (cognitiva), che ne determinano la dipendenza permanente da terzi nello svolgimento di una o più attività, essenziali e ricorrenti, della vita quotidiana – si legge nel volume -. Secondo l’Istat, nel nostro Paese si tratta di 3,9 milioni di individui con almeno 65 anni: se si considerano anche i familiari che li assistono e chi lo fa professionalmente si arriva a 10 milioni di persone”.
L’assistenza rivolta agli anziani non autosufficienti (long-term care) “consiste nel complesso di servizi alla persona – domiciliari, semi-residenziali e residenziali – e di sostegni economici forniti con continuità per far fronte alla sopraccitata condizione di dipendenza”. Questi servizi sono attualmente disomogenei e parcellizzati, spesso inadeguati e insufficienti per rispondere a una domanda crescente e sempre più diversificata.
I tre obiettivi della riforma
Di qui l’esigenza di una riforma, che si ponga come primo obiettivo proprio quello di costruire un settore unitario, superando “l’attuale frammentazione delle misure pubbliche, dislocate tra servizi sanitari, servizi sociali e trasferimenti monetari nazionali non coordinati tra loro, con una babele di diverse regole e procedure da seguire”.
Il secondo obiettivo è la definizione di nuovi modelli d’intervento. “Non di rado, quelli oggi esistenti sono stati progettati molti anni fa – si legge nel volume – secondo logiche ormai superate dalla realtà e inadeguate ad affrontare il futuro, che non prendono debitamente in considerazione le specificità dello stato di non autosufficienza e le differenze tra chi versa in questa condizione. Si pensi, ad esempio, all’ADI, agli interventi per le demenze, agli standard previsti per la residenzialità in alcuni contesti, all’Indennità di accompagnamento, e così via”.
Terzo obiettivo è l’ampliamento dell’offerta. “Tale estensione, da realizzare nei servizi alla persona, dipende dal reperimento di finanziamenti addizionali. Gli attuali stanziamenti pubblici per i servizi sono infatti insufficienti a rispondere alle esigenze degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. Questa criticità accomuna tutte le principali unità di offerta, domiciliari, semiresidenziali e residenziali, seppur in misura differente nelle varie aree del Paese”.
Gli autori del libro sono: Fabrizio Giunco, Cristiano Gori, Loredana Ligabue, Franca Maino, Sergio Pasquinelli, Laura Pelliccia, Franco Pesaresi, Francesca Pozzoli, Rosemarie Tidoli.
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