I dati Istat parlano chiaro. Torna a scendere la disoccupazione. Ad agosto il tasso è sceso al 9,5%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali su base mensile. Ai livelli del novembre 2011. Ma c’è da rallegrarsi?
Tornano a crescere gli inattivi
Diminuiscono di 87.000 unità i disoccupati con un aumento, però, di 73.000 inattivi, ossia delle persone che smettono di cercare lavoro e passano da disoccupate a “inattive”. Cosa fare, dunque, se – da over 50 – si sente la necessità invece rimettersi in gioco? Se si è disoccupati da tempo e nessuno è disposto ad assumere, è bene sapere che esistono delle opzioni valide e da tenere in considerazione.
Il bonus assunzioni: come funziona
Per tutto il 2019 i datori di lavoro possono beneficiare di uno sgravio contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato o determinato di persone che hanno superato il 50° anno di età, purché disoccupate da almeno 12 mesi. Si tratta della legge 92/2012 che prevede un bonus assunzioni per cinquantenni, ma è alla circolare Inps n.° 111/2013 che bisogna fare riferimento per regole e funzionamento. In soldoni, il bonus – valido solo per i datori di lavoro privati – prevede una riduzione dei contributi pari al 50% per coloro che assumono disoccupati con più di 50 anni, un’agevolazione valida per 12 mesi che possono diventare 18 in caso di assunzione a tempo indeterminato (o anche di trasformazione da determinato o indeterminato). Chi ne può usufruire? Uomini o donne con almeno 50 anni di età, disoccupati da oltre 12 mesi. Coinvolge anche lavoratori assunti con orario part-time, così come per le assunzioni a scopo di somministrazione e per i rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro.
L’aggiornamento professionale: a chi rivolgersi
Mantenersi al passo coi tempi può contribuire a ricollocarsi più facilmente. Esistono corsi di aggiornamento, anche gratuiti: molti in ambito tech. Le Agenzie per il Lavoro (Apl), ad esempio, sono un canale privilegiato per la riqualificazione professionale: si trovano sul portale del Ministero del Lavoro. Altri siti consultabili sono quelli delle Regioni che, potendo contare sul Fondo Sociale Europeo, organizzano corsi di formazione in modo costante. Non in tutte le Regioni, però, sono attivi gli stessi programmi: tutte, invece, hanno il compito di utilizzare i finanziamenti europei che, se non messi in campo, finiscono per andare persi.
Startupper over 50: un’altra idea di futuro
Inoltre, chi l’ha detto che per mettere su una startup occorra essere giovani? Secondo il Ministero del Lavoro, in Italia l’età media degli startupper è di 43 anni. Ripartire da una buona idea per mettere su un’azienda è una possibilità di cosiddetto autoimpiego. Ma come fare? Occorre rivolgersi agli incubatori, dei poli – quelli publici sono di pertinenza delle Regioni – dove tutors e formatori aiutano i possibili imprenditori a valutare la solidità della propria idea di business individuando possibili partners econimici e commerciali. Al loro interno – previa candidatura tramite bando – si può accedere a corsi e tutoring senza limiti di età: perfetti per chi, pur avendo esperienza, ha bisogno di aiuto.
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