L’8 maggio, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza per la riapertura delle RSA. Vediamo le regole da seguire.
L’anno scorso, proprio di questi tempi, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) conduceva un’indagine, in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, sul contagio COVID-19 nelle RSA. L’ingresso del virus nelle strutture residenziali, infatti, ha sconvolto tante famiglie con la perdita di genitori, nonni, zii. Persone care a cui non si è potuto nemmeno rivolgere un ultimo saluto.
Le soluzioni per colmare le distanze
Da quel momento, le soluzioni per vedere un anziano all’interno di una struttura sono diventate poche e, in alcuni casi, creative. Ci sono state le visite virtuali grazie agli operatori che si sono prestati a organizzare videochiamate tra gli ospiti e i loro parenti. E poi ci sono stati visite in cui ci si poteva vedere, ma era necessario rimanere gli uni lontani dagli altri. A far da barriera un tavolo o magari un vetro. E, ancora, sono divenute famose le “stanze degli abbracci”. Un’invenzione che ha cercato di superare tutte le barriere per ritrovare quel calore che tanto ci mancava in piena sicurezza.
Non in tutti i casi, però, è stato possibile. Non tutti i famigliari hanno potuto accedere a queste modalità, non tutti hanno potuto guardarsi nuovamente negli occhi colmando la distanza imposta dal Covid. E così i nostri anziani in molti casi si sono sentiti soli, abbandonati, costretti a vivere una costante “zona rossa”.
L’Ordinanza per la riapertura delle RSA
Due giorni fa, però, il Ministro alla Salute ha firmato l’ordinanza che consentirà la riapertura delle RSA in piena sicurezza. «È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti», ha commentato. «Condividiamo però la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli». Così Roberto Speranza ha annunciato la pubblicazione di un documento dal titolo “Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale“. Una serie di regole, elaborate con Regioni e Comitato tecnico scientifico, che permetterà la visita di familiari e visitatori in tutte le strutture residenziali sanitarie e sociosanitarie nel rispetto delle indicazioni formulate. Ma vediamone alcune.
Certificazioni verdi anti-Covid: il Green Pass
Così come per gli spostamenti tra regioni arancioni o rosse sarà necessario presentarsi Green Pass alla mano. Per accedere alle RSA e poter finalmente rivedere i propri anziani, infatti, si dovrà avere la “certificazione verde Covid-19”. Un foglio rilasciato solo ai vaccinati o a coloro che hanno effettuato un tampone, con esito negativo, in un massimo di 48 ore prima. Vien puntualizzato però che “il possesso e la presentazione delle certificazioni verdi non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione né l’interruzione di programmi di screening”.
Due visitatori per ospite
Ogni visita deve riguardare di norma non più di due visitatori per ospite. I visitatori, inoltre, devono essere identificati dall’ospite o, in caso di sua incapacità certificata, riconosciuti nella sfera di relazione e affetti dell’ospite stesso. La durata della visita deve essere definita per favorire anche frequentemente le visite a tutti coloro che vengono autorizzati. Nel documento, poi, si legge: “In specifiche condizioni cliniche/psicologiche è possibile valutare l’alternanza di più visitatori individuati anche per frequenze e durate superiori a quanto previsto”. È inoltre sconsigliato l’accesso ai minori di 6 anni per i quali non è possibile garantire il rispetto delle misure di prevenzione.
Spazi aperti
Qualora le condizioni climatiche lo consentano, vanno sempre privilegiati gli incontri in spazi aperti. Deve comunque essere vigilato l’adeguato distanziamento tra visitatore e ospite e quello fra gruppi familiari diversi contemporaneamente presenti. Inoltre, deve essere garantita, per quanto possibile, la separazione fra gli spazi esterni utilizzabili per le visite e quelli utilizzati per altre funzioni.
Uscite e rientri
Con la riapertura delle RSA, va garantita anche la possibilità di uscite programmate degli ospiti e rientri in famiglia. Un aspetto che deve tenere conto del progetto assistenziale e del benessere psicosociale dei residenti. L’uscita programmata degli ospiti dalle proprie strutture, però, richiede una specifica regolamentazione da parte dello specialista di riferimento o del medico curante in accordo con la Direzione della struttura.
Mascherine FFP2 per visitatori e ospiti
Il visitatore deve sempre effettuare l’igiene delle mani all’ingresso e all’uscita dalla struttura e indossare sempre e correttamente i dispositivi di protezione individuale (almeno FFP2 o superiore). Laddove possibile, compatibilmente alle condizioni cliniche e tollerabilità, anche l’ospite indosserà i dispositivi di protezione delle vie aeree in base al livello di rischio. Le visite devono essere organizzate in modo da evitare assembramenti di persone e deve essere assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra visitatori, ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi.
Regole per gli abbracci
Il contatto fisico tra visitatore e ospite può essere preso in considerazione in particolari condizioni di esigenze relazionali e affettive. L’interazione con contatto fisico può avvenire esclusivamente tra il visitatore in possesso della Certificazione verde Covid-19 e di un ospite vaccinato o che ha contratto il virus negli ultimi 6 mesi e al momento dell’incontro risulta “negativo”.
Visite ai pazienti positivi
Nel caso in cui all’interno delle strutture si riscontrasse la presenza di casi positivi tra gli ospiti o il personale, l’accesso ai visitatori è consentito esclusivamente sulla base delle valutazioni della Direzione sanitaria e comunque solo nell’ipotesi in cui venga garantita una netta separazione tra le attività dedicate agli ospiti positivi rispetto a quelle Covid-free.
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