Retina liquida per restituire la vista a pazienti insensibili alla luce. Il risultato della ricerca su ratti geneticamente modificati. Il team di scienziati evidenzia l’importanza della protesti per ripristinare la capacità di vedere immagini ad ampio campo visivo.
Tornare a vedere, almeno in parte, potrebbe diventare realtà in un prossimo futuro grazie alla retina artificiale liquida. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricerca coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Ha dimostrato, per ora su animali da laboratorio, che l’iniezione di una retina liquida è in grado di ripristinare il funzionamento della vista. Anche in pazienti completamente insensibili alla luce a causa della retinite pigmentosa in stadio avanzato.
Questa protesi, interamente artificiale, è composta da nanoparticelle foto-attive e biocompatibili sospese in una soluzione acquosa. Funzionano in modo simile ai pannelli solari, trasformando l’energia derivante dalla luce in energia elettrica.
La ricerca condotta su ratti con mutazioni genetiche
Per la ricerca sono stati utilizzati ratti che presentavano una mutazione dello stesso gene che provoca la distrofia retinica negli esseri umani: non erano più in grado di vedere. Iniettando la retina liquida, gli scienziati hanno osservato come si modificasse la loro vista. Nonostante i fotorecettori fossero assenti e la retina interna si presentasse completamente modificata dalla malattia rispetto a quella sana, la protesi consentiva di ripristinare la capacità di vedere immagini definite. E ad ampio campo visivo.
“Avere sperimentato che le nanoparticelle fotovoltaiche rimangono efficaci in stadi di avanzata degenerazione della retina”, ha spiegato al Corriere della Sera Grazia Pertile, una delle autrici dello studio pubblicato su Nature. Ha aggiunto: “Apre all’applicazione di questa strategia alle patologie umane”.
Le altre sperimentazioni
I primi test sui pazienti dovrebbero partire nel 2025. Sono già in corso altre sperimentazioni per la cura della stessa patologia attraverso l’impianto di protesi artificiali di retina. Il primo intervento in Italia è avvenuto nell’ambito di un progetto sperimentale. Si tratta di un paziente di 70 anni, presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs. L’uomo, affetto da retinite pigmentosa avanzata e per questo non vedente, subito dopo l’operazione è stato in grado di percepire la luce.
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