Per un terzo delle famiglie italiane il costo dei figli si aggira fra il 40% e il 70% dell’intero bilancio. Ad incidere sulle spese sono soprattutto l’abbigliamento, i libri scolastici, le attività sportive, le rette scolastiche e universitarie
I dati sono quelli del Report FragilItalia “Il costo dei figli”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, secondo i quali sei genitori su dieci rinunciano ad acquisti per sé stessi per sostenere bambini e ragazzi.
I numeri
Il 51% delle famiglie utilizza per i figli fra il 21% e il 40% della spesa: l’abbigliamento e le calzature pesano per il 63%, i libri scolastici per il 51%, le attività sportive per il 48%, i pasti fuori casa per il 46%, le spese mediche, lo svago e la mobilità per il 45%.
Quattro famiglie su dieci indicano i costi maggiori nelle rette scolastiche, universitarie e dell’asilo. Le spese mensili pesano soprattutto sul bilancio dei genitori sotto i 30 anni e residenti nelle isole.
Il 66% delle madri e dei padri intervistati ha dichiarato di rinunciare agli acquisti per sé, il 60% ha evitato di andare a mangiare fuori e ha ridotto i periodi di vacanza, il 58% ha rimandato l’acquisto di un’auto nuova. Il 51% ha tagliato sulla spesa alimentare, scegliendo prodotti in offerta, il 39% ha rinunciato una visita medica privata.
Rinunce imposte anche ai figli per contenere i costi
Tre genitori su dieci, pur facendo rinunce personali, hanno dovuto imporre anche dei tagli ai propri figli, soprattutto per gli acquisti di abbigliamento e scarpe (37%), di un nuovo smartphone o per le uscite con gli amici (30%). Il 25% non ha potuto concedere un viaggio all’estero, il 23% è stato dissuaso dall’iscriversi a un corso di studio per ragioni economiche.
Bilanci fragili
Il rapporto evidenzia come il bilancio familiare ruoti attorno alle esigenze dei figli, spesso anche maggiorenni ma ancora a carico dei genitori.
L’invecchiamento progressivo della popolazione e la disfunzionalità che si sta venendo a determinare nel mercato del lavoro, insieme alla mancata inclusione delle donne nei processi economici e alle carenze del welfare, sono direttamente collegati ai costi di gestione di una famiglia. Pertanto, sostengono i curatori del dossier, occorre affrontare gli squilibri del paese con politiche di sostegno alle famiglie, che diano risposte concrete al tasso di natalità più basso d’Europa.
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