La vita ritrovata | Remo Girone
È tra i più attivi e convinti testimonial di AIRC. Nelle serie televisive che hanno decretato il suo successo, come La Piovra, interpretava sempre la parte del cattivo. Nella vita reale, invece, è persona sensibile e altruista, che ha contribuito alla raccolta fondi di AIRC non solo sostenendo l’attività ordinaria della Fondazione ma anche sottoscrivendo un lascito testamentario per sostenerla e accettando di fare da testimonial per la campagna che invita anche i comuni cittadini a fare altrettanto. Per questo e per la sua innegabile forza comunicativa nel portare avanti la missione di AIRC, Remo Girone è stato anche insignito – nel 2011 – dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del premio “Credere nella ricerca”.
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Relatore
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Remo Girone
Figlio di emigrati in Eritrea, nasce e trascorre l’infanzia nella capitale Asmara. A tredici anni si trasferisce a Roma. Dopo la maturità lascia la facoltà di Economia e Commercio per l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico per diplomarsi in recitazione. Esordisce sul grande schermo in “Roma rivuole Cesare” del 1972. Il primo ruolo da protagonista gli è offerto da Marco Bellocchio per “Il gabbiano” del 1977. Il successo popolare arriva grazie alla televisione con lo sceneggiato RAI “La piovra 3” dove interpreta il cattivissimo Tano Cariddi. Nel 2011 è coprotagonista assieme a Toni Servillo ne “Il gioiellino”, film ispirato al crac Parmalat. Nel 2013 torna al cinema con “Benvenuto Presidente!” con Claudio Bisio. Tra 2018 e 2019 lavora nelle pellicole con “Ma cosa ci dice il cervello” e “Le Mans ’66 – La Grande Sfida”.