Un nuovo report di Nomisma rivela che la maggior parte degli italiani considera il proprio reddito insufficiente e il sostegno pubblico è limitato. Con un welfare carente, la rete tra congiunti si conferma la principale fonte di supporto.
Secondo l’ultima edizione del rapporto dell’Osservatorio Sguardi Familiari di Nomisma, il 59% delle famiglie italiane si dichiara insoddisfatta del proprio reddito, ritenendolo inadeguato per soddisfare le necessità quotidiane. In particolare, il 15% dei nuclei considera il proprio reddito insufficiente per far fronte alle spese essenziali, mentre un ulteriore 44% lo giudica appena sufficiente per arrivare a fine mese.
Diminuisce il potere di acquisto
Il report 2024 evidenzia che il 62% delle famiglie denuncia un divario crescente tra i redditi e il costo della vita, con il 20% che lamenta spese abitative eccessive. La situazione è aggravata da un aumento dell’uso della cassa integrazione che, sebbene mantenga alta l’occupazione, impatta negativamente sui redditi. Inoltre, L’85% delle famiglie ha tagliato le spese per il tempo libero, il 72% ha ridotto i consumi di attività culturali, il 67% le attività sportive e ben 1 famiglia su 2 ha dovuto ridurre le spese sanitarie; segno di una vulnerabilità economica che va oltre il semplice risparmio.
Un problema familiare
Al contempo, una famiglia su 10 dichiara che non potrebbe far fronte economicamente alla nascita di un figlio e una famiglia su 6 non riuscirebbe ad affrontare la perdita di autonomia di un proprio componente. Dunque, in un contesto in cui il welfare pubblico non riesce a soddisfare le esigenze sociali, il supporto arriva principalmente dalla rete familiare: il 58% degli intervistati, infatti, si affida a parenti e amici, mentre solo il 29% riceve assistenza dai servizi sociali.
Le famiglie “sandwich” – che si trovano a dover accudire sia figli che genitori anziani – sono tra le più colpite, con il 70% di esse che ha dovuto ridurre le spese per la salute.
Dubbi sul futuro
Le prospettive, purtroppo, sono tutt’altro che rosee. Solo il 10% delle famiglie si aspetta un miglioramento della propria situazione economica nei prossimi 12 mesi del 2025, mentre una su tre teme un peggioramento.
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