Tante le amministrazioni pubbliche che negli ultimi anni hanno impiegato i beneficiari della misura in lavori utili alla collettività
Quando nel 2019 il primo governo Conte varò la legge sul Reddito di Cittadinanza (RdC) le polemiche tra le forze politiche, in particolare tra il Movimento 5 Stelle – promotore della legge – e gli altri partiti, furono decisamente aspre. Ma qual è la situazione attuale del RdC? A gennaio e febbraio di quest’anno le richieste giunte all’Inps sono state soltanto 90.287, rispetto alle 261.378 dello stesso periodo del 2022, con una diminuzione del 65%. Il decremento risulta addirittura più evidente confrontando il numero delle domande presentate a gennaio (88.184) e quelle del mese di febbraio, soltanto poco più di 2.000.
Che la misura di sostegno introdotta nel 2019 riscuota meno interesse si nota anche dal numero dei nuclei familiari percettori: a febbraio di quest’anno erano 1.001.743 contro i 1.169.203 del mese precedente o i 1.213.789 di febbraio 2022, mostrando una flessione rispettivamente del 14,37% e del 17,48%. Mentre la discrepanza tra i primi due mesi dell’anno potrebbe essere spiegata da un ritardo generalizzato nella presentazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) – e di conseguenza di trasmissione all’INPS delle domande di accesso alla misura -, le differenze rispetto all’anno scorso sono dovute solo in parte dall’aumento del tasso di occupazione nel nostro Paese, che pure c’è stato. Di fatto l’occupazione in Italia è cresciuta in modo consistente nel 2022, con un tasso che è passato dal 58,2% al 60,1% per le persone tra i 15 e i 64 anni. Un trend confermato anche nei primi mesi del 2023.
Ma il calo consistente delle domande di Reddito di Cittadinanza potrebbe essere attribuito anche alle scelte del Governo che, già con la Legge di Bilancio 2023 (Legge n°197 del 29/12/2022), ha modificato in senso restrittivo molti criteri di accesso. Si stima che solo nel primo bimestre di quest’anno quasi 100mila nuclei abbiano perso i requisiti reddituali per ottenere il sussidio. Numeri significativi, per fare un confronto, considerando che in tutto il 2022 sono state 314.261 le famiglie a non aver ottenuto i requisiti. Su questo dato potrebbe pesare anche un aumento dei controlli come conseguenza delle domande rifiutate. Come ampiamente preannunciato dalla maggioranza di Governo nei mesi scorsi, il Reddito di Cittadinanza verrà sostituito con una nuova misura di sostegno economico. Questa dovrà garantire un aiuto alle famiglie meno abbienti e a quelle con persone occupabili, e l’effettivo inserimento nella società e nel mondo del lavoro dei soggetti interessati.
Al netto di polemiche, però, tra diffidenza e cambiamenti, va detto che sono stati molti gli esempi virtuosi di fruizione del Reddito di Cittadinanza. A Roma, il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti, ha impiegato 16 “percettori” in lavori di potatura, giardinaggio e cura delle zone verdi circostanti, in un progetto chiamato “Nel Verde”. Anche a Bacoli, in provincia di Napoli, il sindaco Josi Gerardo Della Ragione è riuscito ad attivare i PUC, “Progetti Utili alla Collettività”, inserendo negli ultimi due anni e mezzo oltre 400 cittadini che percepiscono il Reddito di Cittadinanza in uffici comunali, nella manutenzione del verde e nella realizzazione di attività culturali. Volendo dar conto del senso di inclusione, partecipazione e cittadinanza attiva vanno ricordati i casi di Padova, che nel 2022 ha premiato 60 fruitori del Reddito per i loro servizi al bene della collettività, e del comune di Trani, che è riuscito a valorizzare 15 persone con svariate attività di interesse pubblico, come bonifica delle spiagge, manutenzione del verde, custodia dei parchi e attività di prossimità ai cittadini fragili.
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