La realtà virtuale come strumento per dare beneficio agli anziani. L’esperimento è promosso dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova e può diventare uno studio replicabile.
Può la realtà virtuale ridurre gli stati d’ansia nelle persone anziane? A scoprirlo sarà una sperimentazione condotta all’interno di una struttura socio-sanitaria del Trentino che indagherà sul benessere degli ospiti. L’idea, approvata dal comitato etico di APSP Grazioli, è di Susanna Pardini, psicologa e dottoranda presso il dipartimento di psicologia della facoltà di Padova. “Diversi studi nazionali e internazionali in questo settore hanno evidenziato come le esperienze con la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata costituiscano un importante strumento per la gestione di diversi sintomi comportamentali e cognitivi legati al deterioramento cognitivo. E ne hanno dimostrato l’efficacia nell’incremento del benessere, migliorando la qualità di vita dei pazienti” spiega la ricercatrice attraverso una nota diffusa dalla Regione. L’attività si inserisce all’interno del progetto ‘Trentino Salute 4.0’.
La sperimentazione
Un gruppo di utenti, selezionati sulla base di requisiti precisi e in accordo con il personale sanitario della APSP Grazioli, potranno vivere un’esperienza piacevole e rilassante. Potranno esplorare in prima persona uno spazio virtuale che si sviluppa su tre dimensioni creato e adattato alle preferenze personali. Come? Indosseranno davanti agli occhi un visore “Oculus” che gli consentirà di sperimentare l’immersione in un ambiente multisensoriale. Si tratta di video con musiche ed effetti sonori scelti dall’utente che offre la possibilità di visitare luoghi della memoria non più accessibili fisicamente. Se i risultati della sperimentazione saranno positivi, lo studio, che si svolgerà nei prossimi due mesi, porterà vantaggi sia per gli utenti, che per la struttura ospitante.
I benefici della realtà virtuale
Per gli anziani i possibili benefici riguardano il fatto che la soluzione – negli intenti – permette di ridurre l’ansia di stato senza l’utilizzo di farmaci e, grazie al coinvolgimento in un’attività immersiva che fa riemergere momenti piacevoli e rilassanti, incrementa il benessere generale. Per la APSP Grazioli la terapia digitale offre l’opportunità di fornire servizi sempre migliori e moderni ai propri utenti e permette agli operatori sanitari di collaborare alla ricerca di metodi innovativi di cura per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. “Alcune di queste tecnologie hanno già dimostrato la loro efficacia in letteratura e sono stati rilevati sostanziali riduzioni anche dello stato di solitudine, depressione e problemi motori” conclude Pardini.
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