Per il 2° Rapporto Federproprietà Censis la casa di proprietà resta il sogno italiano, anche se i costi lievitano ormai. Significa sicurezza e stabilità, un investimento sicuro da trasmettere agli eredi.
La casa è il luogo sicuro per l’83,2% degli italiani e per l’89,3% degli over 65. Oltre a essere un fattore di stabilità, è anche espressione della propria identità (78,4%), un investimento sicuro (69,1%), un bene da tramandare agli eredi (50%). I dati raccolti nel 2° Rapporto Federproprietà Censis “La casa nonostante tutto” mettono in luce l’affezione degli intervistati, di ogni età, alla propria dimora, anche se i costi sono cresciuti e spesso mettono in difficoltà.
I mutui e le spese domestiche
Tra i proprietari alle prese con un mutuo, il 35,9% dichiara che il rialzo dei tassi di interesse ha reso più difficile il pagamento delle rate; i problemi maggiori li hanno i giovani fra i 18 e i 34 anni (42,6%), seguiti dai 35-64enni (39,5%) e dagli over 65 (26,1%). Rispetto al territorio, l’accesso alla casa è più faticoso per chi vive al Centro (41,1%) e al Sud (37,2%), rispetto ai residenti del Nord Ovest (32,2%) e del Nord Est (33,4%).
Anche le spese relative alla gestione della casa, come le bollette, le tasse, le spese condominiali, incidono molto sull’economia dei singoli e delle famiglie. L’80% dei nuclei a basso reddito è particolarmente condizionato da queste voci di spesa, mentre la percentuale scende al 57,6% tra quelli ad alto reddito.
I requisiti della casa
Nell’acquisto della casa, il 64,6% degli intervistati dichiara di considerare la classe energetica come fattore discriminante (il 66,1% dei giovani, il 65,7% dei 35-64enni, il 61,5% dei senior). Il 73,3% dichiara di essere a conoscenza della direttiva europea Casa green per l’efficientamento energetico, e il 51,1% la ritiene positiva per la riduzione dell’inquinamento e il risparmio sui consumi.
Un 10,7% del campione ritiene però che, nel caso in cui non verranno fatti gli ammodernamenti, il valore dei propri immobili scenderà drasticamente, mentre il 16,3% prevede di non riuscire a sostenere eventuali adeguamenti. Quasi unanime (90,2%) la convinzione che gli interventi dei proprietari debbano essere sostenuti dallo Stato con detrazioni e incentivi.
Social e senior housing
Se la casa di proprietà resta un punto fermo negli obiettivi degli italiani, cresce anche l’attenzione verso soluzioni abitative alternative come il social housing in affitto. Per il 24,6% degli intervistati potrebbe rappresentare una soluzione temporanea in attesa di acquistare un immobile, per il 28,1% rappresenta un’alternativa all’acquisto. Il senior housing piace di più: per il 76,1% è una soluzione valida per affrontare l’anzianità in un ambiente protetto, per il 20,7% può offrire anche un accesso agevolato a servizi sanitari e socio-assistenziali.
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