Il Rapporto Coop 2022 consegna una fotografia su spese e priorità degli italiani. I consumi e gli stili di vita passati al setaccio dai ricercatori evidenziano che al primo posto delle preoccupazioni figura l’emergenza climatica
Gli italiani mettono al primo posto delle loro preoccupazioni l’emergenza generata dalla crisi climatica e il 56% di loro ritiene che il tema debba avere la massima priorità a livello nazionale e internazionale. Ma se da un lato la maggioranza dei cittadini mostra comportamenti ecologicamente corretti, solo il 67% e il 40% degli intervistati valuta rispettivamente l’energia solare ed eolica come soluzione. A dirlo sono i dati del rapporto 2022 di Coop sui consumi e gli stili di vita, che mettono in luce come i temi ambientali siano strettamente legati con i timori del caro bolletta in vista del prossimo inverno.
Il 57% del campione dichiara già oggi la difficoltà di pagare un affitto e il 26% pensa di sospendere o rinviare il pagamento, e se si guarda solo a luce e gas, un italiano su tre teme di non riuscire a coprire le spese entro Natale. Il 41% dichiara di accendere le luci il meno possibile e il 30% è consapevole che dovrà ridurre il riscaldamento domestico e razionalizzare l’uso degli elettrodomestici.
Dal Rapporto Coop 2022: la crescita dell’inflazione e la difficoltà delle famiglie
Dopo tre decenni, l’inflazione è tornata ai livelli degli anni Ottanta, con una perdita del potere d’acquisto media per famiglia di 2.300 euro annui e anche superiore per i single. Di contro gli stipendi non crescono da vent’anni e sono già 24 milioni gli italiani che hanno sperimentato un disagio economico nel corso degli ultimi mesi e 18 milioni quelli che si possono considerare sotto la soglia di povertà.
Ma se l’aumento dei prezzi non ha risparmiato la filiera alimentare, i volumi di vendita dei prodotti non sono calati, complice il ritorno del turismo locale e internazionale, ma anche il desiderio dei cittadini di non rinunciare al cibo di qualità nel loro quotidiano taglio delle spese.
Il carrello della spesa non si tocca
Dal Rapporto Coop 2022, sono 24 milioni e mezzo gli italiani che non sono disposti a scendere a compromessi nelle scelte alimentari, e nei prossimi mesi prevedono di diminuire la quantità ma non la qualità del cibo. Come in tempi di lockdown, aumenta anche il tempo trascorso in cucina da dedicare alla preparazione dei pasti e alla sperimentazione di nuove ricette, segno di un nuovo valore assegnato al cibo. Compaiono meno sulle tavole i cibi etnici, quelli pronti e anche il settore del biologico sembra subire una battuta d’arresto, con una quota di italiani che segue un regime alimentare bio che scende del 38%.
Il 2022 potrebbe essere l’anno più difficile della storia della grande distribuzione organizzata, che fa i conti con il caro energia e il rincaro dei listini industriali. Ad oggi, i prezzi dei beni alimentari venduti dall’industria alle catene della grande distribuzione sono cresciuti del 15% rispetto al 2021, soprattutto per i prodotti di base come l’olio di semi (+40,9%), l’olio d’oliva (+33,1%), la pasta (+30,9%) e la farina (25,4%).
“Oltre il 60% delle famiglie italiane affronta il futuro con consapevolezza e in questa ritrovata concretezza il cibo assume un ruolo fondamentale – ha dichiarato Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia – la pandemia ci ha lasciato in eredità una concezione del cibo molto diversa dal passato, non è una semplice merce, ma un bene: è benessere, è socialità, è un modo di intendere la vita più vicino alle tradizioni del nostro Paese. Questo cibo fa bene alle persone, ma anche alle imprese. Indubbiamente questo cibo deve essere buono, sostenibile e conveniente e riuscire a mantenerlo tale è la nostra grande sfida per il futuro”.
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