Il Secondo Rapporto Auditel-Censis – Tra anziani digitali e stranieri iperconnessi, l’Italia in marcia verso la Smart TV – ha fotografato un Paese che invecchia velocemente. La ricerca, aggiornata sette volte l’anno, ha intervistato oltre 20.000 famiglie per un totale che supera i 41.000 individui.
Lo studio analizza il cambiamento della società italiana e come i processi demografici stiano profondamente trasformando il peso specifico delle diverse generazioni all’interno delle famiglie. Quel che emerge è un Paese che si sta avvicinando in massa, nessuno escluso, alle nuove tecnologie e alla costruzione di palinsesti personalizzati di fruizione televisiva e multimediale.
In passato, le abitazioni erano luogo di incontro, scambio, relazionalità tra generazioni diverse. Le nuove tecnologie entravano in casa e venivano condivise attraverso un sistema di relazioni tra giovani, adulti e anziani. Oggi in Italia le famiglie in cui vivono minori sono 6.396.000; più o meno lo stesso numero di quelle composte da soli over 65 (quasi 6.000.000); in circa 3.500.000 famiglie vivono solo adulti e anziani e 287.000 sono i nuclei famigliari in cui convivono tre generazioni. In pratica i nuclei familiari si sono assottigliati e sono sempre più composti da adulti e anziani. Questo produce una rarefazione del sistema di relazioni intergenerazionali. Soprattutto, si riduce il rapporto tra anziani e minori.
I dati della rilevazione di base Auditel, relativi alle dotazioni famigliari e alle fruizioni individuali di device tecnologici, rivelano che la presenza di un minore in casa spinge all’acquisizione e al consumo di media e tecnologie; se poi questa circostanza si abbina a condizioni socio economiche favorevoli, i comportamenti di consumo diventano addirittura anticipatori della società futura. Questi sono i nuclei che il Rapporto definisce “pionieri del cambiamento”: sono 742.000 e rappresentano il 3% delle famiglie italiane; qui sono doppie o perfino, triple le dotazioni e le fruizioni rispetto al resto del Paese.
Al momento, alcune tipologie di nuclei famigliari sono più indietro, ma stanno facendo passi da gigante per annullare il loro digital divide. Tra questi ci sono senza dubbio gli over 65, sempre più numerosi e attivi, anche sul fronte dei consumi tecnologici e di comunicazione, e gli stranieri, più giovani e meno dotati economicamente, ma alla rincorsa del modello di sviluppo italiano.
Dalla ricerca emerge che l’universo delle famiglie di over 65 non è un monolite, fatto di solitudine e mancanza di relazionalità, ma è un mondo complesso e variegato all’interno del quale c’è un segmento rilevante che sta marciando verso l’innovazione. Si tratta di oltre 2.800.000 famiglie di longevi con due o più conviventi, che sono mediamente più ricche della media delle famiglie italiane. In questi nuclei aumentano tutti gli schermi per il consumo di contenuti televisivi e web: nell’ultimo anno crescono gli apparecchi televisivi (in controtendenza con gli andamenti nazionali) e aumentano più della media i computer fissi e portatili, tablet e connessioni internet.
Le famiglie di over 65 con un solo componente sono 3.169.000 (il 53% del totale); quelle con due membri sono 2.767.000 (il 46,3%) e solo 43.000 (lo 0,7%) sono formate da più di due componenti. I dati Auditel-Censis rivelano anche che la precarietà economica al limite della povertà tocca soprattutto le famiglie composte esclusivamente da over 65 che vivono soli: l’87,6% dei 3.169.000 anziani in questa situazione ha un livello economico basso o medio basso e solo lo 0,5% appartiene alla fascia alta. Nel 75,9% dei casi (2.405.000 individui) si tratta di donne sole e nel 68,3% di over 75enni, per un totale di 2.164.000 longevi over 75 che vivono da soli: di questi 764.000, circa 1 su 4, sono over 85.
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