Il 2023 è stato l’anno in cui la mobilità e il traffico sono tornati ai livelli pre-pandemia. Il ritorno “in presenza” nella maggior parte delle attività scolastiche e lavorative, anche se lo smart working è ancora praticato, hanno riportato il profilo degli spostamenti, e dunque anche dell’incidentalità, a quelli del 2019
Secondo il nuovo rapporto Aci Istat, gli incidenti stradali si concentrano nuovamente fra le 10 e le 11 del mattino e fra le 14 e le 15 durante i giorni lavorativi, con un picco alle 20. Nei festivi, invece, la distribuzione cambia, e si concentra nelle ore notturne, oltre che fra le 13 e le 14.
I numeri del rapporto Aci Istat
Il numero complessivo di incidenti annui è pressoché stabile, con un leggero aumento che porta a 166.525 i sinistri con lesioni, pari a 456 al giorno. Il 73,3% avviene sulle strade urbane. Il 21,4% su strade extraurbane, il 5,3% in autostrada. Fra le cause, la prima è la distrazione (15,1%), la seconda il mancato rispetto della precedenza (12,9%), la terza l’eccesso di velocità (8,4%). I costi dell’incidentalità in Italia toccano i 18 miliardi di euro, una cifra che corrisponde all’1% del Pil.
Dispositivi di sicurezza, usati poco e male
Troppi italiani non utilizzano correttamente i dispositivi di sicurezza alla guida. In auto sono solo quattro su dieci le persone che allacciano la cintura di sicurezza quando siedono sul sedile posteriore, mentre due su dieci portano in macchina i bambini senza seggiolino a bordo.
Se l’uso della cintura posteriore coinvolge solo un terzo del campione degli intervistati, indossare il casco in moto sembra essere diventata una pratica consolidata: il 96% degli intervistati che viaggiano in motocicletta o motorino, come guidatore o passeggero, dichiara di indossarlo sempre.
Biciclette e monopattini elettrici
Aumentano gli incidenti che coinvolgono i ciclisti e i guidatori di monopattini elettrici, che confermano una sempre maggiore diffusione di questi mezzi a micromobilità elettrica, inclusi nelle statistiche dell’Istat a partire dal 2020.
Lo scorso anno, i sinistri che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 3.365, contro i 2.929 del 2022 e i 2.101 del 2021; le biciclette elettriche hanno interessato altri 1.391 incidenti, quelle tradizionali 15.118.
Aumentano anche le vittime di incidenti per i conducenti di monopattini e biciclette, mentre resta stabile la mortalità fra i pedoni, e diminuisce quella di automobilisti e passeggeri di autovetture, motociclisti e ciclomotoristi.
L’alcol, un fattore di allarme
Secondo i dati della sorveglianza Passi dell’Istituto superiore di sanità, l’alcol resta un fattore rilevante negli incidenti stradali: 5 intervistati su 100 dichiarano di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti, un rischio che si moltiplica in estate, nei periodi di maggior esodo per le vacanze, come il mese di agosto. La guida in stato di ebrezza è più frequente nella fascia d’età fra i 25 e i 34 anni, fra gli uomini rispetto alle donne. La quota dii giovanissimi (18-21 anni) che si mettono alla guida dopo aver bevuto è invece più bassa che nel resto della popolazione.
Un paese ad alto tasso di motorizzazione
L’Italia resta fra i paesi europei a più alto tasso di motorizzazione, con 693,2 auto ogni mille abitanti. La quota di utilizzo è stata del 65,6% ne 2023, con una crescita del 3,1% dal periodo pre-Covid. Insomma, l’auto è ancora il mezzo di trasporto preferito.
Le percorrenze sulla rete autostradale sono cresciute del 3,8% dal 2022 al 2023, con quelle relative ai mezzi pesanti aumentate dello 0.9% e quelle relative ai veicoli leggeri del 4,7%.
Un confronto con l’Europa
Se si considerano le strade di tutti i paesi Ue, le vittime di incidenti stradali nel 2023 sono state 20.365, contro le 20.685 del 2022 e le 22.761 del 2019.
La diminuzione dell’ultimo anno rispetto al precedente è stata molto contenuta, ma il calo dal 2019 è stato consistente (10,5%). Le maggiori diminuzioni di sinistri gravi si sono registrate a Malta (-38,5%), in Lussemburgo (-27,8%) e Belgio (-10,6%). Di contro, in Lituania, Lettonia e Irlanda, gli incidenti mortali sono aumentati rispettivamente del 33,3%, del 25,7% e del 19,4%. L’Italia resta al 19 esimo posto, insieme alla Polonia.
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