Portare la cultura e la memoria nelle comunità, coinvolgendo coloro che, pur vivendo in paesi spopolati e isolati, hanno ancora tanto da raccontare. È questa l’idea alla base de “La Corriera dei Nonni Lettori”, un’iniziativa portata avanti da Paolo Fiorucci, giovane animatore che riscopre e valorizza le storie e le esperienze degli anziani
Siamo in Abruzzo, una delle terre che più risente della fuga di cervelli. E sono proprio i nonni a farne le spese perché sono loro quelli che più risentono della partenza dei giovani, venendo colpiti dalla solitudine e dall’assenza di nuovi stimoli. Ecco allora che Paolo Fiorucci decide di fare qualcosa. Insieme a Valeria Pica e alla regista Francesca Camilla D’Amico, avvia un laboratorio itinerante che tocca vari comuni dell’entroterra aquilano e raccoglie subito consensi. Da Tione degli Abruzzi a Fagnano Alto, a rispondere alla “chiamata alle arti” sono una maestra settantenne in pensione, un avvocato ottantenne, un operaio in pensione e un nonno che vede i nipoti sempre più raramente.
Tappa dopo tappa il laboratorio si arricchisce di ricordi ed emozioni. Si tratta di uno spazio di lettura ad alta voce, dove tutti vengono invitati a raccontarsi. Il progetto culmina al Palazzetto dei Nobili a L’Aquila nel mese di giugno quando i nonni condividono le loro storie con i più giovani, ballando e recitando. I loro racconti si susseguono e si intrecciano, mille esistenze scorrono come un film.
I protagonisti della Corriera dei Nonni Lettori
Uno dei cantastorie è Olindo, che ha visto il mare solo quando è stato costretto a lasciare il suo paese per emigrare. Poi c’è Giovanna, che ha imparato a leggere e scrivere a cinque anni grazie a una madre straordinaria. Giovanna, che di professione faceva la maestra, non dimentica la fame che ha attraversato le zone interne dell’Abruzzo nel dopoguerra, e neanche la fatica che – da donna – ha dovuto affrontare per mantenere un equilibrio tra famiglia e lavoro.
La storia di nonno Nicola sulla Corriera dei Nonni Lettori
Ed ecco anche nonno Nicola, 92 anni e un’energia da vendere. La grande Storia si intreccia con l’esperienza individuale, come quando racconta del suo passato da staffetta per portare da mangiare ai partigiani nascosti tra le montagne, all’insaputa dei tedeschi. Anche a lui il Dopoguerra non ha fatto sconti. Nel 1957 è partito per la Francia, diretto in una fonderia. Era un lavoro troppo duro per lui, perse molti chili. Poi fu la volta della Germania, dove iniziò a lavorare in miniera, e ancora ricorda quell’oscurità che permeava tutto. Finché non arrivò l’occasione che aspettava: un concorso per diventare cantoniere e vivere una vita felice accanto a sua moglie, scomparsa sette anni fa.
Nicola non ha mai perso il legame con la terra. Ancora oggi si sveglia alle cinque ogni mattina e si dedica al suo orto, dove coltiva piante di pomodori. Ama anche la danza, ha una passione per il ballo in cui ha coinvolto anche Giovanna.
Il progetto di Paolo Fiorucci
Paolo Fiorucci lo aveva capito: aveva capito che per Nicola, Giovanna, Olindo e gli altri c’è ancora tanta vita da vivere. Servivano solo occasioni e stimoli nuovi. La Corriera dei Nonni Lettori è riuscita a crearli, partendo da parole e ricordi, anche solo se per qualche settimana.
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