Il timore di invecchiare è molto comune, ma in alcune persone diventa una vera fobia che spinge a cancellare ad ogni costo i segni del tempo.
Si manifesta con ansia e panico di fronte a segni fisici di invecchiamento (rughe, cedimenti cutanei, minore forza fisica), pensieri pessimistici sul futuro, polarizzazione su idee di decadimento e morte, ricerca spasmodica di arrestare o negare il processo di invecchiamento, anche con un ricorso massiccio alla chirurgia estetica. In altri casi, dominano sentimenti depressivi di apatia, vuoto, perdita di stimoli.
La pubblicità propone quasi solo protagonisti giovani: gli anziani, negli spot pubblicitari, compaiono raramente e di solito per provare apparecchi acustici, indossare pannolini per l’incontinenza o, nel migliore dei casi, badare ai nipotini.
Le ricerche sulla qualità di vita delle persone anziane mostrano un quadro diverso rispetto allo stereotipo dell’anziano e contraddicono le aspettative fosche.
Al terrore di invecchiare che assale la persona non ancora anziana, si contrappone invece un buon grado di soddisfazione riferito da molte persone ultrasessantacinquenni. Fanno una vita attiva, stimolante, oppure si godono volentieri il maggior tempo libero a disposizione. Viaggiano, curano le proprie passioni, sono attive nella comunità e nel volontariato. Se ci si concentra sulla personalità, il modo di essere, le azioni, ciò che insomma di noi dura e non deperisce col tempo, anche questa parte dell’esistenza può essere vissuta con pienezza e appagamento. Invecchiare comporta anche nuove acquisizioni e vantaggi: una maggior consapevolezza di sé, dei propri limiti e capacità, una maggiore facoltà di prendere decisioni, aspettative più realistiche. L’esperienza accumulata aiuta, infine, ad avere una visione più ampia e flessibile dei problemi, mentre diventano più chiari i valori, cosa conta davvero nella propria vita.
SINTESI DI: La paura di invecchiare, Lucia Montesi, www.centropagina.it, 22-09-2019
© Riproduzione riservata