Dal 4 al 10 febbraio 2025 si svolgeranno le Giornate di raccolta del farmaco: l’obiettivo è aiutare 463.000 persone in difficoltà, di cui 102.000 minori. L’invito della Fondazione Banco Farmaceutico ai farmacisti perché aderiscano per contrastare la povertà sanitaria.
Anche se il nostro Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) ha una forte impronta universalistica, una parte consistente delle cure sanitarie resta a carico del cittadino. Tra queste spese rientrano interamente i farmaci da banco (che non richiedono prescrizione medica) come, ad esempio, analgesici e antipiretici, antinfiammatori orali, preparati per tosse, raffreddore, dolori articolari-muscolari, cavo oro-faringeo antidiarroici, antimicrobici intestinali, antisettici e disinfettanti. Una spesa che non tutti possono permettersi, come emerge dal libro Tra le crepe dell’universalismo (ed. il Mulino), volume curato dall’Osservatorio sulla povertà sanitaria (organo scientifico del Banco Farmaceutico) e presentato alla fine dello scorso novembre alla Camera dei Deputati. Nel nostro Paese le persone in condizioni di povertà sanitaria sono 463.000 (+8,43% rispetto al 2023). Di queste 102.000 sono minori.
Sei giorni di raccolta farmaci per contrastare la povertà sanitaria
La povertà sanitaria è in aumento e la Fondazione Banco Farmaceutico Ets, nel suo venticinquesimo anniversario, ha lanciato un appello ai farmacisti italiani per sostenere le Giornate di raccolta del farmaco (Grf) che si terranno dal 4 al 10 febbraio, ormai divenuto un appuntamento atteso da milioni di cittadini. Ogni gesto conta per aiutare chi non può permettersi le cure necessarie. Le Giornate si svolgono con il patrocinio di Aifa e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia-Industrie Farmaci Accessibili, con Intesa Sanpaolo quale Partner Istituzionale dell’iniziativa. L’evento vede anche il contributo incondizionato di Ibsa Italy, Teva Italia, Eg Stada Group e Dhl Supply Chain Italia e al sostegno di Doc Generici, Accord Healthcare, Piam Farmaceutici, Zentiva Italia e Zuccari.
Farmacie, primo presidio socio-sanitario dei cittadini
Lo stesso Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets, ha rivolto un appello ai farmacisti visto il loro contributo determinante e prezioso. Occorre che almeno 6.000 farmacie aderiscano all’iniziativa. È, infatti, grazie alla loro professionalità che la raccolta si svolge correttamente, oltre al fatto che le farmacie rappresentano il primo presidio socio-sanitario, un presidio che si fa carico dei bisogni di salute dei cittadini. E un medicinale donato al Banco Farmaceutico può fare la differenza per chi ne ha bisogno.
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