Quanto costerebbe curarsi se non ci fosse un Servizio Sanitario Nazionale? Anaao Assomed, sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani, ha fatto i conti di quanto dovremmo pagare per un ricovero, un intervento chirurgico o un esame diagnostico.
Curarsi senza SSN: i ricoveri
Ogni giorno di degenza nel privato può costare da 422 a 1.278 euro a seconda della complessità assistenziale, mentre un’ora di sala operatoria ha un costo di 1.200 euro. Il ricovero in un reparto chirurgico costa fino a 600 euro al giorno, quello in un reparto di medicina 400 e il ricovero ordinario post acuzie 165.
Curarsi senza SSN: gli interventi
I medici riportano alcuni esempi di interventi comuni, che in regime privato costano migliaia di euro. 3.300 per una colecistectomia laparoscopica semplice, 4.000 se complessa, con un compenso per il chirurgo compreso fra i 3.000 e i 10.000 euro.
Curarsi senza SSN: i check up
Un controllo completo con analisi del sangue, ecocardiogramma di base e da sforzo con visita specialistica può costare fino a 775 euro per le donne con più di 40 anni, se fra gli esami si include anche la mammografia, e fino a 395 euro per gli uomini della stessa fascia di età.
L’allarme del sindacato dei medici
Secondo Anaao Assomed siamo in una fase rischiosa per la tutela del diritto alla salute, a causa dell’insufficiente finanziamento pubblico del Servizio Sanitario Nazionale, che porta l’Italia ad essere fra i più poveri paesi Ue insieme a Grecia e Romania. Inoltre, le disparità a livello regionale, dovute all’autonomia differenziata, portano a un’eccessiva frammentazione del territorio, subordinando il diritto alla salute alla residenza, senza la possibilità di offrire pari opportunità di cura a tutti e costringendo molti pazienti a estenuanti viaggi della speranza in altri luoghi del Paese che possano dare aspettative migliori.
Difendere il Servizio Sanitario Nazionale, secondo Anaao, deve dunque essere una priorità per il Paese, soprattutto dopo la pandemia che ha ulteriormente evidenziato carenze di personale e incrementi nei costi di tutte le attività sanitarie, a fronte di situazioni ben diverse in altri paesi europei. “Vogliamo conservare il nostro SSN pubblico o siamo disposti a pagare queste cifre per curarci?”, si legge nel comunicato di Anaao. “Per noi la risposta è chiara, ci auguriamo lo sia per tutti i cittadini che ci aiuteranno a difenderlo.”
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